Insulti sessisti e minacce alla vigilessa: denunciato. Il 70enne rendenese perde la testa dopo la multa
«Non è la prima volta che ci troviamo davanti a situazione del genere - commenta il comandante della polizia locale Pinzolo Madonna di Campiglio Filippo Paoli - accade un paio di volte di volte ogni anno, purtroppo»
PINZOLO. Prime le imprecazione “generiche” e in dialetto stretto per quella multa per divieto di sosta che a lui non poteva (a suo dire) essere data. Poi le minacce, pesanti anche quelle. E mentre l’agente della polizia locale (donna) si stava allontanando, l’insulto. Cattivo, volgare. Sessista. Tutto questo è successo sabato scorso, il 6 agosto in una via centrale di Pinzolo - e quindi davanti ad un vasto pubblico - e il protagonista in negativo, un 70enne, è stato denunciato per minacce e oltraggio a pubblico ufficiale.
«Non è la prima volta che ci troviamo davanti a situazione del genere - commenta il comandante della polizia locale Pinzolo Madonna di Campiglio Filippo Paoli - accade un paio di volte di volte ogni anno, purtroppo».
Ma facciamo un passo indietro per capire come da una macchina malamente parcheggiata su un marciapiede si sia arrivati ad una denuncia per oltraggio e minacce. Era, come detto sabato 6 agosto, e l’agente della Locale - donna - stava svolgendo la sua attività ci controllo fra le strade di Pinzolo. In centro non ha potuto non vedere quell’auto che invece di stare in un regolare stallo era stata lasciata su un marciapiede.
Un caso evidente di divieto di divieto di sosta per cui scatta la multa. Mentre l’agente compilava il verbale, l’arrivo del proprietario della macchina. Che - in dialetto, ma è rendenese anche l’agente e quindi non ci può essere stato un problema di comprensione - ha iniziato ad aggredire verbalmente l’altra con una serie di improperi e di bestemmie.
Uno sfogo di rabbia al quale la vigilessa ha reagito - spiegano dal comando - mantenendo la calma e non arretrando rispetto alla sanzione. uno sfogo di rabbia con le “solite” frasi: lei non sa chi sono io e via dicendo. Come se ci fossero persone che possono farsi beffe del codice della strada e lasciare la sua auto in qualsiasi posto senza doverne pagare le conseguenze. Il tutto, come detto, in mezzo alle tante persone che in questi giorni di agosto riempiono la località della Rendena.
La situazione sembrava terminata ma mentre l’agente si stava allontanando, l’altro ha rincarato la dose con un epiteto particolarmente volgare, offensivo e sessista. E poi le minacce che manifestavano l’intenzione dell’anziano - almeno a parole - di farla pagare all’agente. Che ha identificato in maniera compiuta in suo interlocutore.
L’intera vicenda è diventata quindi una segnalazione e poi una denuncia della procura della repubblica di Trento a carico del 70enne per minacce e oltraggio. In un secondo momento sarà valutato se prevedere o meno a carico dell’uomo anche l’aggravante del sessismo. Perché le parole oltraggiose erano sì dirette alla divisa che la donna indossava ma gli insulti erano diretti a lei in quanto donna.
Come detto episodi simili non sono purtroppo e lo ha ricordato lo stesso comandante del corpo di Pinzolo e Madonna di Campiglio. Con le donne che finiscono nel mirino.
Più di una decina di anni fa un (allora) 26enne di Molveno aveva dato della «negra schifosa» ad una vigilessa di Mezzolombardo. Un insulto pesante che anche in quel caso era arrivato per una contravvenzione. Sempre per divieto di sosta. Il processo si era concluso con un risarcimento di 3500 euro a favore della vigilessa (che aveva interamente girato all’associazione Cuuam medici per l’Africa) e di mille euro per il corpo della polizia locale della Rotaliana.
E c’è un parcheggio di mezzo anche in un’altra storia poco edificante. Siamo nel 2017 e l'agente di polizia locale in val di Fassa aveva multato l'automobilista perché aveva parcheggiato in modo errato: il proprietario, che era sopraggiunto poco dopo, si sarebbe rifiutato di mostrare i documenti.
Da qui era iniziato uno diverbio e l'automobilista si sarebbe rivolto alla vigilessa in ladino accusandola di non parlare la lingua e di fare un lavoro che, secondo lui, sarebbe dovuto essere assegnato a persone del posto. L’agente era pugliese di origine, e l’uomo in primo grado era stato condannato a pagare in risarcimento dal 10 mila euro oltre ad una pena di tre mesi di reclusione.
Nel 2019 era stato denunciato per commenti sessisti e diffamatori contro un’agente della polizia locale di Pinzolo un altro automobilista che era stato multato. E che si era sfogato su Facebook.