Brisa da record targata Val Daone: un chilo e 780 grammi
Stefano Losa, storico ristoratore daonese, chiosa con il classico sorrisone: «Poi dicono che nella nostra valle non si trovano funghi!». Il bresciano Gianpaolo Lazzari è il fungaiolo che ha trovato il tesoro
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VAL DAONE. Si chiama Gianpaolo Lazzari, è di Mazzano (un paesone in provincia di Brescia) e ostenta agli occhi del mondo la sua brisa gigante, che pesa qualcosa come un chilo e 780 grammi. Uno scroscio di invidia che zampilla dai vostri cuori? Un’enormità in effetti, lo capisce chiunque. La notizia è tutta qua.
Però, dopo averla data, presi da un dubbio, siamo andati a consultare il vocabolario alla voce “ostentare”. “Mettere in mostra in maniera esibizionistica o con affettazione” eccetera eccetera, recita l’autorevolissimo Devoto Oli. E ci siamo detti: abbiamo sbagliato verbo. Il signor Gianpaolo non ostenta. Anzi, ha ragione a mostrare con orgoglio un ritrovamento decisamente raro: di quelli che capitano una volta nella vita. Ma dove ha trovato un simile fungo?
Beh, nessun fungaiolo ti darà mai uno straccio di indicazione appena attendibile rispetto ai luoghi in cui va a cercare certi tesori. L’indicazione geografica di massima è la Valle di Daone, un paradiso naturale. Lo conferma Stefano Losa, storico ristoratore daonese, che chiosa con il classico sorrisone: «Poi dicono che nella nostra valle non si trovano funghi!». Ora (lo diciamo giusto perché ci piace scherzare) potrebbe aprirsi un altro capitolo, di portata storica anche questo.
Gianpaolo Lazzari è bresciano. Ci fu un tempo (che on è poi così lontano e che francamente speriamo finito) in cui i valligiani accusavano i bresciani di essere dei vicini un po’ arraffoni, diciamo così, perché venivano accusati di rapinare i prodotti di questa terra benedetta dalla fortuna: rane, radicchio dell’orso, funghi, e basta così. Poi non importa se qualche volta i Forestali beccavano pure degli incauti locali con un sacco contenente ben oltre i due chili di radicchio dell’orso permessi dalle norme. Quello veniva (e viene ancora) catalogato come incidente di percorso. Quindi brindiamo alla brisa del signor Gianpaolo.