Nambino, via ai lavori per la costruzione dell'Après ski e alle polemiche
Il Bar e Après ski, secondo i dati della giunta provinciale, sarà un prisma a base rettangolare di 30 metri per 10, altezza 7 metri, su due piani. I lavori dovrebbero concludersi nel mese di dicembre del 2025 e l'importo supera i cinque milioni di euro. Un ridimensionamento (almeno per il momento) rispetto ai progetti iniziali che altalenavano fra gli otto e i quindici milioni
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MADONNA DI CAMPIGLIO. Ci siamo. E ora applausi o fischi? Entrambe le tifoserie sono allertate. Motivo? Sono partiti i lavori per la costruzione dell'Après ski della piana di Nambino, sopra Madonna di Campiglio (nella foto). I primi a muoversi sono gli ambientalisti, con l'Associazione Italia Nostra, che sta seguendo con preoccupazione la questione da qualche tempo e nell'occasione ha inviato un breve quanto lapidario documento. Ma soprattutto ha inviato ai mass media un paio di foto che parlano più delle parole, dove si vedono gru e gabbioni che collocati in quel luogo hanno il compito inequivoco di procurare allarme o perlomeno apprensione nei confronti di ambiente e paesaggio, svillaneggiati e feriti, nel pensiero dei protezionisti, dalle opere in programma. E siamo solo all'Après Ski, viene da obiettare. Non si sa se e quando verrà realizzato l'intero progetto, ma quando sarà... Sarà decisamente più impattante.
«Sono iniziati i lavori per la realizzazione del progetto «Bar e Après ski» del gruppo «5 Club Mdc» di Milano, presso Malga Zangola a Madonna di Campiglio», annuncia l'associazione presieduta dalla giudicariese Manuela Baldracchi, che la mette giù dura. «Già dalla dimensione dei ponteggi installati, possiamo immaginare lo squilibrio che verrà introdotto in un ambiente di montagna quale la Piana di Nambino», esordisce il comunicato, che continua così: «Italia Nostra, che già in tempo utile per lo stop al progetto aveva preso una netta posizione critica, sia per lo scempio paesaggistico - ambientale che per l'aspetto anticulturale e di annullamento del carattere identitario del luogo, documenterà fotograficamente (minaccia o promessa?, vedete voi, ndr) le varie fasi dei lavori ed invierà le relative immagini ai media locali». In tal modo è garantita la cronaca per i prossimi mesi.
Questo, fuori dall'Asuc di Fisto, proprietaria del terreno e promotrice dell'investimento. Non che dentro manchino le contestazioni. C'è la dichiarazione del consigliere Asuc Mauro Villi, nella seduta che ha deliberato il via libera ai lavori. «Sollecito il comitato a riflettere ancora sul progetto Bar e Après ski e sulla costruzione del relativo edificio, nel rispetto dei fini istituzionali dell'Asuc di tutela - cioè di protezione e difesa dei beni di uso civico - quali strumenti per la salvaguardia ambientale e culturale del proprio patrimonio e del paesaggio», aveva dichiarato.«Aggiungo ancora che alle richieste dei censiti di cui alla lettera del 6 ottobre 2020 e della pubblica riunione del 19 luglio 2022 non è seguita nessuna consultazione referendaria».
Il Bar e Après ski, secondo i dati della Giunta provinciale, sarà un prisma a base rettangolare di 30 metri per 10, altezza 7 metri, su due piani. Sul cartello esposto nel cantiere si legge fra l'altro che i lavori dovrebbero concludersi nel mese di dicembre del 2025 e che l'importo supera i cinque milioni di euro. Va da sé che siamo ad un ridimensionamento (almeno per il momento) rispetto ai progetti iniziali che altalenavano fra gli otto e i quindici milioni. Questo per il momento.