Baby gang in azione a Tione: aggredita l'autista della corriera da un minorenne che non aveva il biglietto
Il giovane ha spintonato la donna, sul mezzo fermo all’autostazione, e all’arrivo dei Carabinieri li ha insultati e aggrediti a morsi e pugni: denunciato. Il sindacato dell'Arma: un altro episodio di grave portata
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CALDONAZZO Capotreno strattonato da minorenni senza biglietto
TIONE. La baby gang della Rendena torna a far danni. E a farne le spese è stata, martedì sera a Tione, una autista di pullman, che è stata malmenata da uno degli adolescenti che da mesi stanno imperversando tra Pinzolo e la Busa di Tione. Il giovane, ancora minorenne, verso le 19 dell'altro ieri ha spintonato la donna, dipendente di una ditta di autonoleggio privato della Valle del Chiese che sta coprendo per Trentino trasporti alcune tratte giudicariesi del servizio di linea.
Tutto è accaduto nel settore due dell'autostazione di Tione, quando la donna ha potuto verificare come il ragazzino non avesse un titolo di viaggio valido: il minorenne avrebbe infatti passato sul lettore il proprio abbonamento, scaduto, e a quel punto la donna avrebbe correttamente chiesto al giovane di lasciare il mezzo o di comprare un biglietto per la corsa singola.
Una richiesta che ha suscitato la violenta, ingiustificabile reazione del minorenne: dapprima ha iniziato a inveire contro l'autista, poi, di fronte alla sua fermezza, ha tentato appunto di spintonarla. Il tutto, tra l'altro, mentre il mezzo era pronto a partire, con gli altri passeggeri della corsa Tione - Madonna di Campiglio che, oltre a comporre il 112 e a tentare di difendere la vittima dell'aggressione, hanno dovuto patire disagi legati al fermo del mezzo di linea.
Dopo che il giovane aveva alzato le mani, infatti, altri colleghi della donna avevano seguito l'esempio dei passeggeri, componendo il numero unico e allertando così le forze dell'ordine, con i carabinieri della compagnia di Riva del Garda che sono prontamente intervenuti all'autostazione.
Anche per i militari dell'Arma, tuttavia, non è stato facile convincere il ragazzo a lasciare il pullman e a seguirli in caserma e hanno dovuto subirsi una ulteriore dose di insulti - questa volta diretti non solo alla donna ma pure a loro - e di intemperanze varie.
Fortunatamente l'autista non ha dovuto ricorrere alle cure mediche e ieri è stata convocata dai carabinieri per sporgere denuncia anche se a carico del giovane, essendosi scagliato anche contro i militari, si procederà anche d'ufficio.
Per la Busa di Tione e la Rendena, gli ultimi due mesi erano stati abbastanza sereni dopo che a fine giugno quello che era ritenuto uno dei "capi" della banda era stato arrestato dopo una serie inenarrabile di malefatte e si trova ora in una struttura minorile in Veneto.
Anche un altro giovane era stato arrestato e si trova ai domiciliari ma, evidentemente, questo non è bastato agli altri ragazzi per interrompere le loro condotte violente, fatte di angherie ai danni di coetanei, danneggiamenti, soprusi di vario genere come quello del quale è rimasta vittima l'autista martedì sera a Tione.
Una recrudescenza che ora preoccupa non solo le forze dell'ordine e gli amministratori di valle ma anche operatori degli ambiti più diversi, come ad esempio gli autisti di pullman, tra i bersagli più esposti proprio della baby gang.
«Siamo difronte ad una vera e propria escalation di violenze nei confronti delle forze dell’ordine. Nelle ultime due settimane siamo a già a quota sei carabinieri feriti durante il servizio. L’ennesimo episodio si è verificato a Tione di Trento, in Trentino, dove il comandante interinale della locale stazione e un altro collega, sono stati aggrediti con inaudita violenza da un 17enne di origini straniere». A denunciarlo è Gianpiero Apruzzese, segretario generale provinciale di Trento del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC).
«I fatti sono avvenuti lo scorso 2 settembre, a seguito della segnalazione di un minore che infastidiva i passeggeri di un autobus e che non voleva pagare il biglietto. Il giovane dava talmente in escandescenze che la pattuglia non è riuscita a contenere così tanta violenza. Il 17enne, infatti, ha prima preso a morsi la mano di un collega e ha poi colpito l’altro a calci e pugni. Entrambi hanno fatto ricorso alle cure del pronto soccorso. È inammissibile – dice Apruzzese – assistere oramai quotidianamente a scene di inaudita violenza nei confronti di chi veste l’uniforme e, dunque, rappresenta lo Stato, da parte di soggetti purtroppo anche minori che poi restano impuniti. Il 17enne infatti è stato solo denunciato. L’impunità dilagante legittima purtroppo condotte di questo tipo. Siamo diventati – conclude Apruzzese – l’anello debole della catena, e i delinquenti lo sanno. Solidarietà ai colleghi».