È morto l'avvocato Stefano Galli, il dolore di Mattia Gottardi: “Persona unica”
Attorno alla moglie Virginia ed ai figli Hera e Kles si sono stretti in tanti in queste ore difficili. Come accade in simili circostanze, dovranno essere espletate le pratiche burocratiche, perciò la salma dovrebbe arrivare dalla Sardegna a Pelugo non prima di mercoledì mattina. A quel punto si sapranno la data e l'ora del funerale
VALLI GIUDICARIE. La notizia è piombata improvvisa come un colpo di fucile. Si è spento Stefano Galli. E non c'era dubbio che si tratti di una notizia destinata a colpire molta gente: familiari, parenti, amici, clienti e semplici conoscenti. Galli, infatti, era un personaggio molto noto nelle Giudicarie e anche fuori per la sua professione di avvocato. In Rendena, in particolare, era noto anche per il suo ruolo di pubblico amministratore.
Stefano Galli (classe 1963) stava concludendo le vacanze al mare, in Sardegna. A quanto si è saputo, sarebbe dovuto ripartire sabato 21 settembre, ma nella notte fra giovedì e ieri è stato colpito da un infarto che non gli ha lasciato scampo. Comprensibilmente scossi i familiari, che non hanno voluto rilasciare dichiarazioni.
Attorno alla moglie Virginia ed ai figli Hera e Kles si sono stretti in tanti in queste ore difficili. Come accade in simili circostanze, dovranno essere espletate le pratiche burocratiche, perciò la salma dovrebbe arrivare a Pelugo non prima di mercoledì mattina. A quel punto si sapranno la data e l'ora del funerale.
Non parlano i familiari, che lasciano a Mattia Gottardi, amico e socio di studio dell'avvocato Galli da vent'anni, l'incombenza di parlare con la stampa. È un Gottardi insolitamente e giustificatamente commosso quello che ci racconta di Stefano Galli, della sua vita pubblica e di quella privata.
Quella pubblica è nota: Galli ha fatto il sindaco di Pelugo dal 2005 al 2010, quindi è rimasto in Consiglio comunale come capogruppo di minoranza fino ad ora. «Una cosa tengo a sottolineare - si commuove Gottardi - ed è che Stefano ci teneva a stare sempre dalla parte dei deboli e degli oppressi. Dal punto di vista caratteriale e dei comportamenti è stato un gigante, capace di fare del bene sia a livello locale che in giro ser il mondo".
E qui esce la parte privata (e sconosciuta ai più) di Stefano Galli. «Si è occupato di interventi umanitari internazionali, in Moldavia come in Tibet», commenta Mattia Gottardi, che stampa un'immagine suggestiva dell'amico: «Ha fatto del bene, comportandosi come un cavaliere medievale, nel senso che ha sempre anteposto l'etica, la serietà, il rispetto della parola data a tutto il resto. La parola di Stefano era un patto di sangue. È stato un grandissimo esempio per me. Solo doverne parlare al passato mi fa star male». La conclusione è secca: «È stato un gigante inarrivabile».