Tonidandel guiderà la Comunità di valle e punterà sulle gestioni associate

La Comunità di valle della Paganella (meglio sarebbe chiamarla comunità montana) vira verso il centrosinistra dopo l’accordo raggiunto dai sindaci per candidare alla presidenza Gabriele Tonidandel, di area Upt. Come si ricorderà, cinque anni fa la lista di centrosinistra capeggiata dall’attuale vicesindaco di Andalo, Ruggero Ghezzi, fu estromessa dalla competizione elettorale per alcune formalità che non vennero rispettate al momento della presentazione dei candidati. Peraltro, anche l’ex sindaco di Andalo, Paolo Catanzaro (coordinatore provinciale di Forza Italia), pare essersi disinteressato del rinnovo del consiglio di Comunità, tant’è che è partito per le ferie proprio nel momento in cui si scelgono i candidati.

«È stato fatto un ragionamento complessivo - spiega Alberto Perli, sindaco di Andalo - che tiene conto della specificità della piccola Comunità della Paganella e della possibilità di poterla amministrare senza dover trovare ulteriori meccanismi rappresentativi, oltre a quelli già definiti a seguito delle recenti elezioni comunali». Luigi Nicolussi, sindaco di Molveno, aggiunge: «L’avere i sindaci direttamente coinvolti nel governo della nostra piccola Comunità è il modo migliore per poterla gestire al meglio, in maniera più efficace, potendo prendere le relative decisioni senza troppi passaggi intermedi». La proposta condivisa dai tutti i cinque sindaci consiste nell’istituire la conferenza dei sindaci, di cui il presidente possa essere elemento di raccordo e di sintesi delle varie esigenze. «Per questi motivi - evidenzia Silvano Daldoss, primo cittadino di Cavedago - il candidato presidente è stato scelto tra noi sindaci, valutando chi per esperienza, attitudine e competenze, può fornire le migliori garanzie di mediazione e imparzialità».

All’unanimità è stato quindi scelto Gabriele Tonidandel, mentre la lista dei candidati consiglieri verrà definita nei prossimi giorni, garantendo un’equa rappresentanza per ogni comune dell’altopiano. E visto che saranno soltanto dieci i componenti del consiglio, saranno scelti probabilmente due candidati per ognuno dei cinque comuni. Mirco Pomarolli, sindaco di Spormaggiore, osserva che il programma avrà l’obiettivo principale di portare a fattor comune tutti quei servizi che, gestiti in maniera associata, potranno essere più vantaggiosi per i comuni ma, soprattutto, per i cittadini, favorendo la crescita, sociale ed economica dell’altopiano. Allora, tenendo conto che la Comunità non raggiunge il numero di cinquemila abitanti e che la nuova norma istituzionale premia le fusioni dei comuni, non valeva forse la pena, per un’economia di scala più conveniente, prendere da subito in considerazione tale ipotesi? «Non ne abbiamo nemmeno parlato - risponde il sindaco di Fai, Gabriele Tonidandel - e per il momento non è assolutamente argomento di discussione. Vogliamo puntare prima sulle gestioni associate dei servizi e poi bisogna vedere cosa ne pensano gli abitanti di tutti i cinque comuni. Di fusione si parlerà più avanti poiché riteniamo che le cose affrettate rischiano di naufragare. E per una questione così delicata, ci vuole il suo tempo».

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