Orsi, lettera al ministero
Non si rassegnano all’idea di essere messi spalle al muro da un orso perfino sotto casa, quando scendono per gettare la spazzatura e così i sindaci dei comuni di Terlago, Vezzano e Padergnone, facendosi portavoce dei loro concittadini, hanno cercato di mettere spalle al muro la Provincia. Chiedendo una soluzione concreta, una via d’uscita alla situazione «di forte disagio venutasi a creare a causa dei sempre più frequenti avvistamenti di esemplari di orsi in luoghi abitualmente frequentati da persone e vicini ai centri abitati».
Lo hanno fatto con una lettera, firmata da Giovanni Nicolussi per Terlago, Eddo Tasin per Vezzano e Federico Sommadossi per Padergnone, ed indirizzata al presidente della Provincia Ugo Rossi, all’assessore Michele Dallapiccola ma anche al ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti.
«Ci dicano cosa fare, ci vengano ad aiutare». Quello del sindaco Nicolussi assomiglia ad un grido disperato. «Non è possibile che per interessi maggiori o per onore della patria nei nostri paesi dobbiamo perdere anche quelle piccole forme di turismo che si sono affacciate. Abbiamo chilometri di sentieri e non si vede nessuno. La gente non si fida più neanche a fare un giro di sera sul lago. È una situazione assurda».
«Appare ormai chiaro - scrivono - che questi animali si sono assuefatti alla presenza dell’uomo, tanto da non percepirlo più come un pericolo da cui scappare». È accaduto spesso che siano stati visti negli orti, nelle campagne, perfino nelle isole ecologiche in paese e non si siano allontanati alla vista dell’uomo o di un cane. «Ciò che succede è esattamente il contrario - affermano i sindaci -: sono le persone a dover arretrare, sperando che l’esemplare si limiti ad osservarle».
«Tutti sappiamo - si legge ancora nella missiva - che numerose femmine con cuccioli hanno eletto il monte Gazza e la fascia di territorio che lo circonda ad ambiente ideale, rendendo continua ed ormai quasi giornaliera l’interazione tra umani e plantigradi. Questa situazione ha causato progressivamente l’abbandono delle passeggiate e delle aree verdi che non si sviluppano in zone lontane dalle urbanizzazione, ma immediatamente a ridosso».
All’impotenza dei comuni ed al malcontento dei censiti si somma la demoralizzazione degli imprenditori turistici. Di fronte a tutto questo i sindaci dei tre comuni chiedono alla Provincia «un potenziamento sul nostro territorio delle squadre abitualmente adibite al controllo degli orsi o la costituzione di forme specifiche di protezione territoriale, che garantiscano la sorveglianza delle aree a rischio, in particolare quelle più a ridosso dei paesi». Più squadre di forestali, insomma, ma anche di gente che li possa aiutare. Come i cacciatori, ad esempio. Purchè la gente possa uscire di casa tranquilla.