Brutto incidente con l'Ape Dario Caset non ce l'ha fatta
Non ce l’ha fatta Dario Caset: il sessantaseienne di Nave San Rocco rimasto coinvolto nel tardo pomeriggio di giovedì in un violento scontro frontale a Nave San Felice è morto dopo aver lottato per due giorni all’ospedale Santa Chiara. Troppo gravi le conseguenze del malore che lo aveva improvvisamente colpito mentre si trovava alla guida della sua Ape, unite a quelle riportate a seguito dello scontro tra il suo mezzo ed una Fiat Idea che procedeva in senso opposto.
L’incidente si era verificato attorno alle 18.30 del 24 marzo lungo la statale del Brennero quando Caset, che viaggiava verso nord, a seguito del malore, aveva improvvisamente invaso la corsia di marcia opposta, proprio nell’istante in cui stava sopraggiungendo la Fiat condotta da un trentaseienne di Trento. Lo scontro si era verificato all’altezza del bivio per Maso Rover e Pressano ed in seguito all’urto Caset era stato sbalzato dall’abitacolo dell’Ape sull’asfalto.
Una tragica fatalità, resa ancora più crudele dal destino dal fatto che al sessantaseienne sarebbero bastate ancora poche decine di metri per lasciare la statale ed imboccare il sottopassaggio che conduce al ponte sull’Adige e poi verso Nave San Rocco: se solo il malore lo avesse colto in un punto meno trafficato, forse le conseguenze avrebbero potuto essere meno gravi.
Anche perché Dario Caset, percorreva raramente la «nazionale». Utilizzava l’Ape solo per raggiungere, dalla sua abitazione, le campagne in cui lavorava utilizzando strade poco trafficate e - da quando era in pensione - si spostava ancora meno.
Giovedì sera stava percorrendo la statale dopo essere andato a ritirare la sua Ape in officina, a Lavis: l’aveva portata qualche ora prima per sottoporla alla revisione e, dopo essere stato accompagnato da una nipote in officina, stava facendo ritorno a casa, con la sua tre ruote che era stata ritrovata completamente in ordine.
Dopo essere stato soccorso e rianimato a lungo sul posto, giovedì sera Dario Caset era stato trasferito all’ospedale Santa Chiara dove - dopo essere stato affidato al personale del reparto di rianimazione - era stato sottoposto a ripetuti, delicati interventi chirurgici per tentare di permettergli di riprendersi. Ma ogni sforzo dei medici si è rivelato purtroppo vano e, nel pomeriggio, il cuore di Caset si è fermato.
La notizia della scomparsa dell’uomo si è diffusa in serata in paese, dove Dario Caset era molto noto. Era il primo di cinque fratelli e, celibe, aveva dedicato la sua vita al lavoro in campagna, alle dipendenze di proprietari di frutteti e campi della piana attorno a Nave San Rocco e della Rotaliana.
Il funerale di Caset non è ancora stato fissato ma dovrebbe tenersi quasi certamente nella giornata di martedì 29 marzo, nel pomeriggio a Nave San Rocco.