Mezzolombardo, a giudizio
Dopo la bonifica il risarcimento per chi provocò l’inquinamento.
La Giunta provinciale ha promosso una causa civile davanti al Tribunale di Trento «nei confronti di Giuseppe Sgaramella, Maeva Badiali, Gianmichele Mirabelli, Luigi Nardi, Roberto Buccelli, Franco Balsamo, Finimeg spa in liquidazione ora Nuova Cisa spa anch’essa in liquidazione per la rivalsa nei loro confronti quali responsabili del danno ambientale, di tutti gli oneri, somme e costi derivati alla Provincia autonoma di Trento per la messa in sicurezza del sito inquinato ricadente nell’area industriale in località La Rupe di Mezzolombardo e, in generale, di ogni danno connesso e conseguente all’inquinamento verificatosi in conseguenza e a causa dei lavori connessi ai processi produttivi attinenti all’attività di estrazione mineraria di minerali di fluorite e solfuri».
Lo scrive in una delibera la Giunta ripercorrendo una lunga storia iniziata negli Ottanta quando la Provincia ha proceduto all’esecuzione degli interventi per la sistemazione e l’urbanizzazione dell’area industriale del La Rupe. Le aree di intervento originariamente di proprietà del demanio dello Stato fino alla fine degli anni sessanta, furono date in concessione alla società Fluormine ai fini dello svolgimento dell’attività produttiva connessa all’attività estrattiva mineraria di solfuri e di minerali di fluorite e quindi successivamente cedute in proprietà alla Provincia.
Gli scarti di produzione, derivanti dall’attività produttiva erano depositati in vasche. A seguito di uno scavo nell’ambito dei lavori di costruzione di un complesso produttivo del settore secondario del Piano regolatore del Comune di Mezzolombardo nell’aerea è emersa anche la problematica connessa allo smaltimento degli scarti di produzione. L’area era molto appetibile per insediamenti produttivi e quindi la Provincia realizzò un Progetto Speciale per il recupero ambientale ed urbanistico.