La Vis, boom di vendite in giugno: più 20%
E per gestire Maso Franch: «Ci sono 5-6 offerte»
Per la gestione di Maso Franch, entro i termini (le 12 di venerdì), sono arrivate, spiega il presidente della Cantina La Vis, Pietro Patton , «5-6 manifestazioni di interesse». Un buon segnale. Anche perché il ristorante lungo la statale 612, vetrina dei prodotti della La Vis, è chiuso da mesi dopo la rinuncia dello chef Diego Rigotti, che per tre anni gli aveva fatto ottenere la stella Michelin.
Obiettivo fine settembre.
Tocca al direttore Massimo Benetello, ora, valutare le diverse proposte e selezionarne tre da sottoporre al consiglio di amministrazione. Che le valuterà, ascoltando i proponenti. Nel settembre 2010, Maso Franch venne ceduto dalla La Vis - bisognosa di liquidità - a Cooperfidi, che gliel'ha riconcesso in locazione, per 1,7 milioni di euro. Spiega Patton: «Entro agosto, sarà presa una decisione.
L'obiettivo è riaprirlo al più presto, se possibile entro settembre, confermando una ristorazione che valorizzi il territorio, con un giusto equilibrio tra qualità e prezzo». Maso Franch è a cavallo tra i Comuni di Lavis e Giovo, che hanno in progetto la realizzazione di un percorso ad anello tra la Serra di S. Giorgio, i Ciucioi, il Doss Paion, con passaggio in sinistra Avisio, a Camparta Bassa. Una passeggiata che intercetta il ristorante e l'annesso vigneto biologico della La Vis: una iniziativa che, sulla carta, potrebbe contribuire alla valorizzazione della struttura.
Tre mesi di rodaggio.
Patton ed il nuovo cda sono stati eletti il 16 aprile dall'assemblea che ha sancito la fine del commissariamento. Dopo tre mesi, Patton fa un primo bilancio: «Confesso» dice «che il compito è più impegnativo del previsto. In questo primo periodo abbiamo preso le misure della situazione e avviato l'attuazione del piano di risanamento». In concreto, cosa significa? «Abbiamo saldato tutti i debiti a breve verso i fornitori e, entro giugno, gli interessi dovuti ai sui prestiti remunerati dei soci». La Vis e le controllate Cesarini Forza, Ethica e Casa Girelli chiudono i bilancio il 30 giugno. «Stiamo mettendo insieme i dati, anche per verificare il rispetto del piano di risamento, ad esempio nella tenuta del rapporto tra patrimonio netto e indebitamento» dice Patton «chiaro che i risultati delle controllate impattano sui conti della La Vis.
Vendite in aumento.
E l'andamento delle vendite? «Il dato che ho a disposizione» risponde il presidente «è quello del mese di giugno 2016 sul giugno 2015, che era un periodo critico: l'aumento complessivo, tra Italia ed estero, sfiora il 20%. Ma la valutazione si farà con la chiusura del bilancio. Posso dire, questo sì, che i margini saranno migliori». Con un impatto, quindi, sulla media liquidata ai soci? «No» risponde Patton «perché il valore delle remunerazioni ai soci è già fissato, anno per anno fino al 2020, dal piano di risanamento. Il saldo della vendemmia 2015 sarà di circa 88 euro».
Cda e direttore si trovano a gestire, anche sul fronte delle vendite, un lavoro già impostato dalla gestione commissariale. Per capire se sapranno imporre una svolta alla La Vis, si dovrà attendere il 2017.