Guardia medica: «A noi questo servizio serve»
Il sindaco di Segonzano replica all'assessore Zeni
«Ritorno sul problema delle guardie mediche scusandomi con l’assessore Luca Zeni se è stato convocato, al dibattito del 30 agosto scorso, solo tramite mail, come del resto ho fatto con tutti i sindaci e consiglieri provinciali. La prossima volta, per lei, userò la carta intestata del Comune con tanto di bollo».
Dopo l’incontro svoltosi martedì 30 agosto a Segonzano, organizzato dal sindaco Pierangelo Villaci, che è anche assessore al sociale della Comunità di valle, Villaci continua la battaglia contro la chiusura, dall’autunno, di 13 punti di Guardia medica e l’apertura a singhiozzo di altri 3 solo nelle stagioni turistiche, sui 34 esistenti in tutto. Martedì, al dibattito di Segonzano c’erano i sindaci della valle di Cembra, una ventina di amministratori comunali di altre zone del Trentino toccate dal provvedimento ma non l’assessore provinciale Zeni.
Villaci scrive: «Contesto fortemente l’affermazione dell’assessore nella quale asserisce che la guardia medica non serve per le urgenze, ma solo per sostituire il medico di famiglia negli orari in cui questo è assente. Di fatto in questi ultimi anni negli orari in cui opera, il medico di guardia è sempre intervenuto anche in situazioni molto gravi come incidenti stradali, shock anafilattici ed arresti cardio circolatori e di solito è stato il primo medico ad arrivare sul posto e non ho mai sentito e tutti sono intervenuti con competenza. Questo vale per la mia valle e anche per gli altri territori periferici».
«A noi questo servizio serve, ha salvato vite,anche recentemente e la cifra che costano tutte insieme le guardie mediche che vengono tolte (poco più di 2 milioni di euro), è assolutamente un’inezia in un bilancio come quello della Provincia di Trento. Tutte le linee guida per rendere più efficiente e meno costosa la sanità passano attraverso un decentramento, de-ospedalizzazione e quindi una sanità più vicina al cittadino oltre che più efficiente è anche meno costosa. Con questo intervento si sta facendo esattamente il contrario. È importante - continua Villaci - che in questi periodi di cambiamento, la popolazione sta invecchiando e le risorse diventano sempre meno, ci sia la possibilità di un confronto per capire qual è il disegno della amministrazione provinciale. Si pensa poi, soprattutto in questi giorni di festa dell’autonomia, che uno dei suoi pilastri sia mantenere i servizi nei territori periferici ed invece sta avvenendo esattamente il contrario».