Lavis, per il traffico in via Negrelli soluzioni possibili ma complesse

Uno dei nodi viabilistici più pericolosi ma anche più complicati da risolvere sul territorio del Comune di Lavis, è senza alcun dubbio quello di via Negrelli e dell’incrocio fra la stessa e via Paganella. A richiamare l’attenzione su questa che nei fatti - se si esclude la zona industriale - è la frontiera ultima del paese ad ovest, è stata una lettera inviata nei giorni scorsi al giornale da Francesco Ghensi, uno dei residenti di via Negrelli.
 
Un intervento misurato nei toni ma ficcante, che nel tratteggiare gli abitanti della via come «i dirimpettai della zona industriale quasi invisibili e pertanto con meno voce in capitolo in merito all’assegnazione di risorse economiche per le loro esigenze», pone due questioni sostanziali: la mancanza di un marciapiede che permetta ai pedoni di camminare in sicurezza su una strada dove transitano ogni giorno decine e decine di mezzi pesanti e l’utilizzo della stessa da parte di automobilisti e camionisti quasi fosse «zona franca» rispetto a segnaletica stradale e Codice della strada. 
 
La situazione di via Negrelli è ben nota al fresco assessore alla viabilità, Andrea Fabbro: «Nella relazione che da consigliere ho presentato a suo tempo al sindaco Brugnara sulle criticità viabilistiche di Lavis, i problemi di via Negrelli e dell’incrocio della stessa con via Paganella sono stati considerati con attenzione - spiega -. A renderli complessi sono le difficoltà di porre in essere soluzioni tecniche valide con gli spazi a disposizione, la tipologia di traffico che quella strada deve sopportare e i soldi in cassa per interventi di questo genere».
 
Per esempio il marcapiede? «Per farlo come si deve servirebbe un altro metro e mezzo di strada rispetto al metro attuale, delimitato dalla riga bianca - replica Fabbro -. Lì tra l’altro via Negrelli si restringe e quello spazio non si può rubare alla strada, altrimenti i camion non passano più». Le misure mettono in croce i tecnici anche rispetto all’infelice incrocio in curva con via Paganella, molto frequentato tra l’altro da bambini e ragazzi che si recano al campo sportivo: «Una rotatoria sarebbe risolutiva, ma c’è poco spazio e con i raggi di curvatura di autotreni e autoarticolati verrebbe danneggiata un giorno sì e uno anche». L’assessore è più possibilista, invece su soluzioni per calmierare la velocità: «Due isole pedonali, una dove c’è uno slargo in via Negrelli e una su via Zandonai potrebbero sortire buoni effetti. In schizzo li avevo ipotizzati: ora va verificata la fattibilità tecnica, sempre che poi si trovino le risorse per realizzarli».

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