Ingresso nord a Zambana Confronto fra sindaci per farlo
Zambana potrebbe avere in tempi non troppo lontani l’agognato accesso nord al paese dalla statale del Brennero, all’altezza dell’attuale rotatoria del magazzino frutta 5 Comuni. Della possibilità di dare concretezza alla previsione contenuta nel Prg del Comune di Lavis e di altri aggiustamenti viabilistici che conseguirebbero a cascata, stanno ragionando i sindaci di Lavis Andrea Brugnara, di Zambana Renato Tasin e di Nave San Rocco Joseph Valer.
Un tavolo di confronto che per modi e contenuti incarna alla perfezione la ratio della riforma Daldoss, anche se il processo di fusione - destinato a completarsi il 1 gennaio 2019 con la nascita del Comune di Terre d’Adige - finora si è innescato solo fra i due comuni più piccoli.
Il pallino dell’operazione è però nelle mani del Comune di Lavis, non fosse altro perché l’intervento in questione è disegnato sul proprio territorio e quindi nel proprio Prg. Unendo le forze - come sta accadendo - con Zambana e Nave San Rocco l’obiettivo è quello di pianificare un intervento organico e condiviso che possa avere ricadute positive sulle tre comunità e beneficiare anche per questo di un congruo aiuto da parte della Provincia.
La via d’accesso a Zambana disegnata sul Piano regolatore si realizzerebbe partendo dalla rotatoria dei 5 Comuni e correrebbe a lato della Trento Malé in direzione nord passando poi sotto la ferrovia (che lì corre circa tre metri sopra il piano campagna) per sbucare grosso modo all’altezza del piccolo depuratore che si trova lungo la strada verso Maso Callianer, frazione di Lavis. Da lì si potrà quindi entrare a Zambana o proseguire verso il Callianer.
Un crocevia che si completerebbe con la realizzazione in direzione ovest di una strada vera e propria - verso il ponte sull’Adige in uscita da Zambana -, al posto di quella attuale di campagna che corre lungo la fossa. Dell’articolata infrastruttura viaria finirebbe per beneficiare anche Nave San Rocco nel momento in cui - come appare probabile - solo il suddetto ponte sull’Adige di Zambana e non quello fra le due «Navi» (San Felice e San Rocco) fosse fatto oggetto di lavori di consolidamento, ormai improcrastinabili per entrambe le opere. Il ponte di Nave a quel punto rimarrebbe aperto solo per pedoni, biciclette e traffico leggero, punto di arrivo del collegamento ciclopedonale Lavis-Zambana-Nave che suggellerebbe anche in chiave di mobilità ecosostenibile la più generale intesa fra i comuni.