Tre operai intossicati dal monossido di carbonio
Allarme monossido di carbonio ieri mattina in una casa in ristrutturazione di via Damiano Chiesa a Mezzolombardo. L’allarme è scattato verso le 10.30. Un operaio si è sentito improvvisamente poco bene ed i due colleghi che erano accanto a lui hanno chiesto aiuto alla centrale operativa del 118 Trentino Emergenza.
Ai soccorritori è subito apparso chiaro che i sintomi erano quelli dell’intossicazione, come il senso di nausea, le vertigini, il mal di testa. Per precauzione sono stati portati via in ambulanza sia l’operaio colto da malessere che i colleghi, verso il pronto soccorso dell’ospedale di Cles: gli esami a cui sono stati sottoposti i tre uomini hanno confermato i sospetti dei medici in merito all’avvelenamento. Nel primo pomeriggio i pazienti sono stati portati alla camera iperbarica di Bolzano per un primo trattamento.
La seconda cura verrà effettuata oggi. Le loro condizioni, considerate di media gravità, sono subito migliorate ed il trattamento di oggi è precauzionale, fa parte del ciclo di terapia. Già nella serata di ieri gli operai hanno potuto fare rientro nei loro alloggi. A salvare la vita, l’allarme immediato al 118 e l’intervento dei soccorritori.
I vigili del fuoco volontari di Mezzolombardo sono intervenuti nell’edificio in ristrutturazione ed hanno verificato la concentrazione di gas nell’ambiente.
«Al primo piano abbiamo misurato 400 parti per milione, mentre al secondo piano, nel quale stavano lavorando gli operai, 500 parti per milione - spiega il comandante dei pompieri di Mezzolombardo, Giorgio Roncador - Si tratta di una concentrazione elevata, dato che i nostri strumenti segnalano la presenza del monossido anche sotto 100 parti per milione».
Il gas si sarebbe formato a causa del malfunzionamento di una piccola stufa, del tipo utilizzato anche nelle abitazioni, posta in maniera provvisoria al secondo piano per riscaldare i locali e permettere una migliore asciugatura del pavimento e del cemento. Trattandosi di un edificio «CasaClima», non c’è dispendio energetico e, dunque, il ricambio d’aria con l’esterno è minimo. I locali si sono ben presto riempiti di monossido di carbonio, gas incolore e inodore, poco più leggero dell’aria e altamente tossico, che si forma ogni qual volta sostanze contenenti carbonio vengono bruciate in difetto d’aria.