Paganella 2001, bilancio 2016 da record utile a 1,3 milioni e ricavi a +9,2%
E’ il bilancio più «ricco» nella storia della società, quello presentato nei giorni scorsi al Rifugio Dosson dalla Paganella 2001 spa: l’utile d’esercizio, infatti, è un bel gruzzolo di 1.330.000 euro e un’impennata nei ricavi del 9,2%.
Come ha spiegato il presidente della società, Eduino Gabrielli, il guadagno della scorsa stagione tocca cifre che mai si sarebbero immaginate, specie con l’avvio incerto della stagione invernale nel dicembre 2015 caratterizzato dalla mancanza di neve e con i cannoni che hanno consumato un vagone di energia elettrica per garantire il perfetto innevamento delle piste. Ma il dato più confortante è riconducibile agli incassi della scorsa estate passati dai 410.000 euro della stagione 2015 a 910.000 euro della stagione 2016, ossia più del doppio. Questa impennata è dovuta principalmente al trasporto delle migliaia di biker che hanno affollato nei mesi estivi i tracciati Mtb della Paganella, oltre agli ottomila escursionisti che hanno raggiunto la Cima Paganella per affrontare il Sentiero delle Aquile, una delle ferrate più frequentate dell’intero arco alpino. Soddisfazione da parte dei soci per il traguardo raggiunto di 7.919.000 euro nelle vendite, a fronte dei 7.265.000 euro dell’anno precedente. «E’ stato un record per la nostra società - ha esclamato in assemblea il presidente Gabrielli - ma ora pensiamo al futuro e a completare il piano di sviluppo della nostra area sciistica».
L’argomento è caduto sulla nuova seggiovia della Selletta, che sarà prolungata con partenza dal Rifugio Dosson mantenendo la stessa stazione a monte. L’impianto risulterà raddoppiato nella sua lunghezza per consentire agli sciatori di raggiungere più comodamente il versante di Fai. Congiuntamente sarà realizzata una nuova pista parallela alla «nera» dell’Olimpionica, collegando così le piste di Fai a quelle di Andalo per non costringere i principianti a scendere sulla pista molto impegnativa quando viene chiusa la seggiovia che porta in cima alla Paganella. A spanne il nuovo impianto dovrebbe costare una decina di milioni di euro, ma i lavori, di cui l’inizio era previsto per la prossima primavera, slitteranno di un anno poiché non è ancora stata inserita la variante nel Pup per trasformare l’area boschiva, quasi interamente sul territorio di Zambana, in area sciistica.
Ancora qualche dato: i passaggi sono saliti del 7,3% raggiungendo il numero di 6,4 milioni di persone trasportate (includendo gli impianti della Valle Bianca); i costi del personale sono aumentati passando da 950 mila euro a 1,085 milioni a causa del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dei trasporti a fune, a cui va aggiunto il premio di produttività. Infine il debito con le banche è stato ridotto da 12 a 10 milioni di euro, a fronte di un investimento globale, nell’ultimo decennio, che supera i 70 milioni di euro; il patrimonio è salito a 25,5 milioni di euro a cui ne vanno aggiunti altri 4 della Paganella Rifugi srl, società controllata dalla Paganella 2001 spa.
Dopo l’approvazione del bilancio si è svolta una breve cerimonia in memoria di Dario Toscana, scomparso il 15 febbraio di un anno fa, colui che fu tra gli artefici dello sviluppo impiantistico sulla Paganella e, per trentadue anni, alla guida della società. In sua memoria sarà indetto un premio o una borsa di studio sullo sviluppo socioeconomico e turistico dell’altopiano della Paganella.