I Lederhosen dei fratelli Ventura
I Lederhosen (pantaloni corti in cuoio con bretelle) sono ancora molto usati da schützen, gruppi folk, bande e cittadini che li indossano in occasione delle feste per rimarcare le proprie radici.
In Trentino hanno vissuto un nuova vita grazie alle compagnie Schützen nate negli ultimi anni perché sebbene i tempi siano cambiati, le tradizioni rimangono.
E se ciò avviene grande merito va a due giovanissimi fratelli, poco più che ventenni: Norman e Thomas Ventura di Salorno.
I fratelli Ventura hanno «salvato», possiamo proprio dire così, i Lederhosen dall’estinzione (almeno in Sudtirolo) perché sono gli unici che li realizzano con la loro piccola azienda la «Salurner Lederhosenschneiderei».
Norman ha studiato da elettrotecnico, Thomas da ragioniere. Per Thomas poi una passione sfrenata per il basket con tre stagioni nell’Aquila Basket fino all’Under 19 dove era molto apprezzato per la serietà e l’impegno che dimostrava in ogni occasione: «Se tutti avessero la tenacia di Thomas» diceva sempre il coach aquilotto Alessio Marchini.
E la pallacanestro fa capolino nella sartoria: «Abbiamo realizzato i Lederhosen per Thomas Ress - dice Thomas Ventura (nella foto con il campione di Pochi di Salorno) con una punta di orgoglio. Il famoso giocatore di basket della Reyer Venezia campione d’Italia conserva le tradizioni sebbene abbia girato il mondo: le radici non si dimenticano. Una storia, quella dei fratelli Ventura, che nasce dall’idea di Norman il quale apprende i segreti del mestiere a Bressanone dove esisteva l’ultima ditta che produceva Lederhosen. Con la sua chiusura si rischiava di veder scomparire un pezzo di storia e così Norman e Thomas iniziano mulinare l’idea di mettere su una propria sartoria.
Dopo l’inevitabile periodo di rodaggio, dall’estate 2016 la Salurner Lederhosenschneiderei è una bella realtà con un proprio atelier in perfetto stile tirolese. E tutto a chilometro zero: «Il conciatore è di Aldino - spiega Thomas perfettamente bilingue - e i cervi da cui ricaviamo la pelle dei lederhosen sono tutti provenienti dalla caccia di selezione nel Parco dello Stelvio».
Costruire un paio di Lederhosen non è semplice nè veloce perché tutto è fatto a mano, con certosina attenzione ai dettagli, padronanza del taglio, abilità nelle cuciture. Oggi si usano pelle di cervo ma in precedenza i pantaloni in pelle dei poveri agricoltori erano per lo più fatti di molti piccoli pezzi di cuoio di camoscio e dovevano essere legati insieme a molte cuciture. E il mercato sta funzionando: «Non possiamo proprio lamentarci perché abbiamo molte richieste». Solo in Sudtirolo e Austria? «Certamente ma ne abbiamo fatti alcuni pezzi per la Finlandia, la Slovenia e la Germania». Il costo di un pantalone parte dai 500 euro in su e ci vuole circa una settimana per realizzarlo.