Ondata di furti in piana Rotaliana Ladri in casa della sindaca di S. Michele
Brutta sorpresa venerdì pomeriggio per la sindaca di San Michele all’Adige Clelia Sandri. Al rientro a casa assieme al marito, verso le 18.30, ha scoperto che la sua abitazione era stata visitata dai ladri. «All’inizio non ci siamo accorti di nulla - racconta la prima cittadina -. Sembrava tutto in ordine, come lo avevamo lasciato alle 14.30, quando eravamo usciti». In realtà così non era.
«I ladri sono entrati forzando una porta finestra e una volta all’interno hanno agito indisturbati e con metodo, frugando dappertutto, perfino in cucina, ma senza mettere a soqquadro le stanze» continua Sandri. In casa non c’era nulla di particolare valore, o meglio nulla che avesse interesse per i malviventi: «Credo cercassero denaro e oro - si dice convinta la sindaca -. Il “bottino” alla fine si è ridotto ai piccoli monili d’oro che erano stati regalati alla mia bimba per il battesimo e che scioccamente avevo lasciato nella sua cameretta. Una mia collana di perle, per dire, l’hanno lasciata dov’era».
Il furto nell’abitazione della sindaca Sandri segue di un mese e mezzo quello subito dalla mamma e altri accaduti in paese denunciati ai carabinieri nelle ultime settimane. Ma l’ondata di furti in appartamento non riguarda solo il comune in riva all’Adige. Sempre nel pomeriggio-sera di venerdì un raid ladresco è stato registrato a Mezzocorona, con quattro episodi di furti o tentati furti segnalati nella zona di via Rovereto. Sabato scorso, invece, le scorribande - che peraltro si ripetono ciclicamente da inizio anno - in case temporaneamente incustodite hanno riguardato Zambana (sei i colpi, fra tentati e andati a buon fine), con particolare riguardo a via Trieste.
Di furti e modalità per rendere quantomeno difficile la vita ai ladri, si parlerà proprio a Zambana mercoledì sera nel corso di una serata organizzata dall’intero consiglio comunale, che vedrà la partecipazione del comandante della stazione carabinieri di Lavis, maresciallo Emanuele De Risi e del vice comnadante della polizia locale, Luca Pocher. «Ciò a cui stiamo assistendo non va bene - afferma preoccupato il sindaco di Zambana Renato Tasin -. Come amministrazione collaboriamo intensamente con carabinieri e forze dell’ordine, ma finora i risultati non si vedono. La speranza è che con l’attivazione delle telecamere ai quattro ingressi al paese più a quello di Zambana Vecchia avvenuta in estate, le forze dell’ordine riescano a ricavare indizi utili alle indagini».
Fiducia nelle potenzialità del «grande fratello», sia come strumento di indagine che come deterrente, ripongono anche i comuni di Mezzocorona, San Michele, Mezzolombardo e Roverè della Luna. Il primo in particolare, entro fine anno avrà a disposizione 16 telecamere ad alta tecnologia, che saranno sistemate agli otto ingressi del paese (anche quelli dalle strade di campagna) e nelle piazze e dinnanzi agli edifici comunali. «Il progetto esecutivo lo avevamo approntato già alla fine dello scorso anno ma abbiamo dovuto attendere l’espletamento della gara Consip per tutto il Nord Est - spiega il vicesindaco Matteo Zandonai -. Alla fine la fornitura delle telecamere se l’è aggiudicata Fastweb, che poi era l’interlocutore che noi avevamo scelto per il nostro progetto. La forzata attesa di un anno ci ha permesso di risparmiare circa 50 mila euro di spesa su un totale di 200 mila e di avere nel prossimo futuro la stessa tecnologia applicata anche nei comuni a noi vicini. Un vantaggio non da poco, visto che consentirà al corpo di polizia locale di gestire il controllo dei paesi attraverso le telecamere, utilizzando un unico sistema di riferimento».