Lo strano caso: gregge sparito e ritrovato dopo tre giorni
Un intero gregge scomparso. Una ricerca a tappeto durata giorni, senza esito. Poi, quando le speranze di ritrovare i 22 capi si stavano spegnendo, il lieto fine.
È una strana sparizione, quella avvenuta il 14 agosto in località «Sotto le Fontane» di Sevignano, comune di Segonzano. A raccontare cosa è successo è Walter Ferrari, allevatore di capre e protagonista, col Coordinamento Lavoro Porfido, di tante battaglie: «Il fatto risale alla vigilia di Ferragosto - ricostruisce -. Mia moglie Carolina, verso le 17.30, si era recata al pascolo per far rientrare le capre in stalla, a causa dell’imminente temporale che minacciava di abbattersi sulla zona». Ma il pascolo era deserto: «I due varchi nel recinto elettrificato erano stati aperti da qualcuno, inspiegabilmente. Scesa presso le prime case del paese di Sevignano, con la convinzione di trovare le capre in qualche orto, Carolina doveva però prendere atto che delle stesse non c’era nessuna traccia».
Ferrari e la moglie hanno allora allertato la Forestale iniziando le ricerche del gregge, che pareva svanito nel nulla: «Le abbiamo cercate fino a tarda notte ma purtroppo senza risultato e senza trovare alcun indizio del loro passaggio, eppure si trattava di 22 capre, una delle quali aveva al collo un campanello che nel silenzio del bosco si poteva udire a diverse centinaia di metri».
«Sospesa la battuta con l’oscurità - prosegue l’allevatore - il giorno il lavoro è ricominciato setacciando tutto il Ceramonte con l’aiuto del custode forestale Stefano Schirr che, nonostante non fosse in servizio, si è subito prodigato per allertare i colleghi fin sull’altipiano di Pinè, e con l’impegno dell’amico Giuliano Montibeller, cacciatore e ottimo conoscitore dei luoghi. Per tre giorni i custodi forestali Stefano Schirr, Gaetano De Berti e Adriano Moltrer, il guardacaccia Maurizio Franceschi e Marco Simoni hanno battuto i boschi del Ceramonte senza trovare però traccia del piccolo gregge, al punto che venerdì 17 ci eravamo arresi all’idea che gli animali difficilmente sarebbero stati ritrovati». Alle 18.30 di quel giorno, però, l’imprevisto quanto fortunato colpo di scena: «Passando con il suo rampichino in località “Frattelonghe”, verso la sommità del Ceramonte, Mirko Casagrande ha avvistato le capre che probabilmente stavano cercando di far ritorno alla stalla, scendendo verso Sevignano.
Probabilmente erano state spaventate e spinte in alto da qualcuno che volontariamente, chissà per quale motivo, ha compiuto questa bravata». Gli animali sono stati recuperati e portati in stalla, dove sono stati subito munti, perché iniziavano a mostrare segni di mastite.
Ferrari ringrazia tutti quelli che l’hanno aiutato, che hanno collaborato fornendo preziose informazioni e che hanno manifestato la loro vicinanza. Ma ora si cercano i responsabili del fatto: l’allevatore ha sporto denuncia il giorno di Ferragosto davanti al comandante della Stazione Carabinieri di Segonzano, che si è subito attivato. Quanto alle ragioni dell’atto, Ferrari non vuole pensare a un legame col suo impegno politico e sindacale a fianco dei lavoratori del settore estrattivo. Ma ci sono dei precedenti che fanno pensare: nel 2015 qualcuno versò 3 kg di zucchero nel serbatoio del suo trattore, rendendolo inservibile, mentre nel 2016 un esponente politico lo minacciò.