Mezzocorona: una "parete degli abbracci" per salutare i propri cari
Da mercoledì prossimo
Un regalo che rappresenta, in pieno, il vero e proprio spirito del Natale. Di quelli che fanno stare meglio, arrivando dritti al cuore, perché da nove mesi, da marzo ormai, gli anziani ospiti dell’Apsp Cristani – De Luca ed i loro familiari non potevano abbracciarsi.
Da mercoledì possono tornare a farlo, una botta di emozione per tutti i nonni e le nonne che hanno potuto sentire nuovamente il calore di un abbraccio dopo tanto tempo. Merito di un regalo appunto, della struttura realizzata dalla ditta Paller, con la realtà di via Fenice a Mezzocorona che ha voluto donarla alla casa di riposo.
È così nato «L’angolo degli abbracci», con la casa di riposo di via Giovanni Barone Cristani che è una delle primissime realtà in Trentino che garantiscono il ritorno ad un contatto fisico, consentendo agli anziani ospiti di viversi un vero e proprio regalo di Natale.
«L’idea ci è venuta dalla “stanza degli abbracci”, una struttura montata all’aperto in diverse case di riposo d’Italia nelle scorse settimane – racconta Luigi Chini, direttore dell’Apsp di Mezzocorona – replicare quella esperienza da noi sarebbe stato complicato, così abbiamo parlato con la ditta Paller e abbiamo chiesto loro se riuscivano, entro il Natale, a realizzare una struttura di questo genere. Che permettesse, cioè, attraverso questa “parete morbida”, gli abbracci ma in completa sicurezza».
L’idea è stata di sfruttare un locale al piano terra della struttura, al quale si accede direttamente dall’esterno. I parenti, quindi, in ossequio a quanto previsto dal Dpcm non entrano nella struttura, si fermano in questa stanza spaccata a metà dal vetro attraverso il quale da qualche mese parenti ed ospiti possono almeno conversare e dialogare. Ed accanto a questo vetro per i colloqui è stata posta la «parete degli abbracci», così oltre a chiacchierare si può avere un contatto fisico in tutta sicurezza. Una cosa, appunto, che manca ormai da nove mesi per i residenti delle varie Apsp. «Non solamente la Paller è riuscita a realizzarla entro Natale – prosegue Chini – ma alla fine ha voluto anche regalarcela. Li ringraziamo davvero di cuore per il loro gesto. Non le dico la grande emozione per i nostri anziani dopo i primi colloqui nei quali hanno potuto riabbracciare i loro figli o nipoti».
La possibilità di favorire, sempre ovviamente rispettando appieno tutte le norme anti Covid-19, gli abbracci è una cosa spinta anche dal Ministero della Sanità, che lo scorso 30 novembre ha diramato una circolare proprio per spingere tutte le case di riposo d’Italia ad ingegnarsi per permettere, in sicurezza e dove possibile, abbracci ed interazioni sociali. Un abbraccio che in questa fase storica, per gli anziani soprattutto, ha lo stesso valore di una medicina. Ha la stessa importanza di una cura, in quanto permette di sentire vicini i propri familiari. E dopo mesi di isolamento, questo è uno dei regali di Natale più belli che i nonni ospiti delle Apsp potrebbero mai ricevere. Ecco, allora, che tutte le case di riposo del Trentino stanno cercando la soluzione giusta per permettere questi incontri. Mezzocorona è riuscita a creare questo «Angolo degli abbracci», mentre a Cles arriverà a breve una «Stanza degli abbracci» che sarà allestita negli spazi esterni dell’Apsp nonesa.