Lavis dice no alla Tav: «Unica soluzione una galleria da Trento a Salorno» dicono sindaco e vicesindaco
I vertici comunali preoccupati per un eventuale quadruplicamento dei binari: «Abbiamo scritto tre volte alla Provincia chiedendo di essere coinvolti nelle scelte»
LAVIS. «Il territorio di Lavis, ma più in generale quello della Rotaliana, è stretto e già densamente occupato da infrastrutture e reti naturali. In tal senso il raddoppio della ferrovia in superficie rappresenterebbe lo scenario peggiore, sia dal punto di vista ambientale e paesaggistico, sia dal punto di vista del consumo di suolo agricolo e delle forti interferenze che si verrebbero a creare nell'attraversamento dei centri abitati. Oltre ad esserci delle difficoltà tecniche difficilmente risolvibili».
Il sindaco di Lavis Andrea Brugnara (Patt) e il suo vice Luca Paolazzi (Pd) (a sinistra nella foto), pur super-favorevoli alla realizzazione del corridoio ferroviario del Brennero con l'opportunità creata dal Pnrr, fanno chiaramente sapere fin dove i benefici collettivi non producano nocumento alla comunità che rappresentano.
«Come abbiamo più volte ribadito, anche negli strumenti di pianificazione, la massima tutela per il territorio a nord di Trento verrebbe da un percorso interamente in galleria. Se ciò non fosse possibile è indispensabile cercare una soluzione mista, non si può pensare al raddoppio in superficie come unica soluzione».
Come già sostenuto anche dalla Comunità di valle Rotaliana Königsberg, solo la Provincia può farsi carico insieme a RFI di una pianificazione e di una progettazione complessiva di tutta la tratta trentina, che tenga conto anche delle opere di mitigazione e compensazione.
«Per questo insieme agli altri Comuni della Rotaliana abbiamo scritto già tre volte alla giunta provinciale, chiedendo di coinvolgerci - ricordano Brugnara e Paolazzi - anche attraverso l'Osservatorio per il Corridoio del Brennero che però non viene convocato da molto tempo, allo scopo di trovare le soluzioni migliori per tutelare i territori e i cittadini. Auspichiamo anche che in tempi rapidi Provincia ed RFI organizzino un incontro per informare gli amministratori».
L'occhio di Brugnara e Paolazzi in conclusione si spinge oltre il territorio del proprio Comune: «Quello che con il massimo spirito di collaborazione chiediamo alla Provincia è di considerare l'opera nel suo sviluppo complessivo lungo tutta la tratta trentina, da Ala fino al confine con Salorno. In questo momento esiste un progetto definitivo per il tratto a nord di Salorno e per la città di Trento, mentre di quello che accadrà tra Salorno e il capoluogo non si sa nulla.
È però evidente che le scelte tecniche fatte su Trento rischiano di andare a determinare anche quelle che interesseranno gli altri territori. Solo con un progetto unitario e non per stralci si possono garantire a tutti i territori le stesse tutele e le stesse opportunità».