“Andiamo a fare i criminali in Val di Cembra”: identificati i bikers che gareggiavano a 236 chilometri all'ora
Quattro i veneti finiti nei guai. La ripresa, effettuata con una “action cam” installata sul casco di uno dei 4 bikers, immortalava millimetrici sfiori alle vetture provenienti dal senso opposto, doppi e tripli sorpassi nei tornanti e velocità elevatissime nei centri abitati, che hanno messo a continuo, grave ed oggettivo pericolo, le persone che in quel momento stavano viaggiando in strada
IL FATTO Video rimosso dalla rete
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CEMBRA. A conclusione dell’attività investigativa i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Cavalese hanno deferito alla Procura della Repubblica di Trento 4 bikers provenienti dal vicino Veneto, che nel mese di giugno, a bordo delle loro motociclette supersportive, si sono resi protagonisti di una vera e propria competizione sulle strade della Val di Cembra, mettendo a grave ed oggettivo rischio l’incolumità degli altri utenti della strada.
Tutto è partito dalla divulgazione in rete di un clamoroso video divenuto virale in poco tempo, dal titolo “ANDIAMO A FARE I CRIMINALI IN VAL DI CEMBRA”, che riprendeva 4 spericolati motociclisti partiti dal Veneto, nell’intento di darsi battaglia a suon di sorpassi per tutto il percorso dalla Val d’Adige sino a raggiungere il Comune di Castello Molina di Fiemme.
Sin da subito, il video destava una forte indignazione tra i residenti in Val di Cembra, toccati nell’animo da più di un incidente costato la vita a giovani anche di quella valle a causa di analoghe ed incoscienti condotte. La ripresa, effettuata con una “action cam” installata sul casco di uno dei 4 bikers, immortalava millimetrici sfiori alle vetture provenienti dal senso opposto, doppi e tripli sorpassi nei tornanti e velocità elevatissime nei centri abitati, che hanno messo a continuo, grave ed oggettivo pericolo, le persone che in quel momento stavano viaggiando in strada.
Il filmato, che veniva rimosso dallo stesso autore qualche giorno dopo la pubblicazione, forse in considerazione delle possibili conseguenze, non sfuggiva ai Carabinieri della Stazione di Segonzano, che lo “scaricavano” in tempo, inviando la registrazione ai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Cavalese per gli opportuni approfondimenti investigativi.
Il blocco stradale
Le sconsiderate condotte del gruppo non si limitavano a quanto sopra descritto ma all’imbocco della galleria di Faver sulla SS 612, mettendosi in mezzo alla carreggiata con inequivocabili cenni realizzavano un vero e proprio “blocco stradale” allo scopo di fermare i motociclisti provenienti da nord ed apprendere se vi fossero presenti delle pattuglie delle forze dell’ordine.
Ai fermati, alcuni componenti del gruppo Veneto, chiedevano se c’erano “gli sbirri” in strada: alla risposta negativa questi esultavano per partire a velocità estreme, consci del fatto che la strada era libera da controlli. Il gruppo in galleria toccava 162 km/h e poco dopo, sulla retta di Portegnago Comune di Altavalle la moto del video maker raggiungeva i 236 km/h, con i compagni di viaggio che gli stavano davanti.