Un mese da sindaco di Lona-Lases, Antonio Giacomelli: «In aprile pronti a sottoscrivere il protocollo per la legalità»
Il municipio sta ritrovando la necessaria pianta organica, da lunedì primo aprile anche il nuovo funzionario tecnico: «Prezioso l’aiuto che ci sta dando la segretaria “prestataci” da Cavalese. Possibile un incontro con il ministro Nordio su quanto è accaduto e su come stiamo procedendo ora»
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LONA-LASES. Un protocollo per la legalità da portare a casa al più presto, probabilmente entro aprile. Un settore, quello delle cave, da riattivare ma andando con calma e coi piedi di piombo. Un municipio da rimettere in sesto ripartendo dalla pianta organica, ma senza disdegnare possibili nuove gestioni associate. E poi, tante altre questioni da affrontare: "last but not least", come direbbero gli inglesi. Ossia, "ultime, ma non per importanza". Perché, nei piccoli paesi, la vita si misura anche sulle piccole cose.
A 35 giorni dalla sua elezione, il sindaco di Lona-Lases Antonio Giacomelli non ha ancora finito di prendere le misure, ma di una cosa è certo: «È un incarico che assorbe davvero tanto tempo, ma mi è venuta una passione che all'inizio non mi aspettavo di avere. La cosa confortante è che i miei compagni di giunta si sono messi subito al lavoro, dimostrando di essere davvero persone capaci e disponibili. A questo si aggiunga che la dottoressa Raffaella Santuari, che regge la segreteria a scavalco e resterà anche in aprile e maggio (grazie alla disponibilità dimostrata dal sindaco di Cavalese, Sergio Finato) si sta dimostrando una risorsa straordinaria, sempre disponibile. E poi, la selezione per la copertura del posto di funzionario all'ufficio tecnico è andata a buon fine e dal 1° aprile assumerà il ruolo un giovane geometra, mentre abbiamo appena indetto un altro concorso perché l'addetta all'anagrafe andrà presto in pensione e dovrà essere sostituita».
Il Comune insomma sta ritrovando la necessaria base operativa per consentire all'amministrazione di operare pienamente, partendo dalla necessità di marcare la differenza rispetto al passato. «Ieri pomeriggio (mercoledì, ndr) abbiamo incontrato di nuovo il commissario del Governo Filippo Santarelli - prosegue il sindaco - per ringraziarlo dell'attenzione data a Lona-Lases in questi mesi e per ribadirgli la volontà di sottoscrivere al più presto il protocollo per la legalità che abbiamo proposto anche al procuratore capo Sandro Raimondi e a cui sta lavorando il capo di gabinetto dello stesso Santarelli. Un protocollo che dovrebbe essere pronto per la seconda metà di aprile, mentre si sta parlando anche di un possibile incontro con il ministro Nordio su quanto accaduto a Lona-Lases».
Sempre dal punto di vista della sicurezza, arriveranno presto lungo la strada principale le telecamere di sorveglianza che l'ultimo commissario straordinario Alberto Francini aveva richiesto: «Trentino Digitale le ha acquistate e ora si devono predisporre i collegamenti in fibra ottica prima della posa - spiega Giacomelli - Anche se questa ormai dovrebbe ritenersi "una zona bonificata", penso che avere un sistema di controllo in grado di identificare le vetture di passaggio sia meglio che non averlo». E in questo senso, per il sindaco, è un bene anche che la seconda parte dell'inchiesta Perfido sia arrivata a una svolta, con la richiesta di 15 rinvii a giudizio.
Chiudere il capitolo, per chi è chiamato ad amministrare il comune fino al 2030, significa anche riprendere in mano con più tranquillità lo scottante settore estrattivo: «Cave attive oggi a Lases, zero. Ma stiamo lavorando. Abbiamo fatto una riunione con Sogeca e il Comune di Albiano per parlare della scadenza del piano di attuazione inerente il Monte Gorsa, che condividiamo con quel comune e con Fornace. La prospettiva è un macrolotto. Ci siamo incontrati anche con il dirigente del Servizio Minerario e tutta la giunta, su questo».
«Poi però ho pagato di tasca mia un volo in elicottero per rendermi conto meglio di quale sia la situazione sul Gorsa, da cui dovrà essere prelevato più materiale dalla sommità che dalle parti sottostanti. Per legge, non verrà data alcuna concessione senza la preventiva asportazione del "cappellaccio" e la garanzia di assoluta di sicurezza».
Quanto al "last but not least", l'elenco è lungo: si parte dalla rete dell'acquedotto, piuttosto malconcio e che va preso in mano («ci siamo rivolti al Bim per avere finanziamenti per la progettazione») per passare all'idea di un chiosco sul lungolago («per cui servirà un bando»); dalla valorizzazione dei percorsi comunali nella Rete delle Riserve ai contatti con la Comunità di valle già presi per i servizi sociali; da tutte le relazioni riallacciate con le Asuc, l'associazione di custodia forestale, agli incontri da fare col dirigente dell'istituto comprensivo, al dialogo coi Comuni vicini per eventuali nuove collaborazioni: «Cosa forse necessaria, per questione di contenimento delle spese, ma è troppo presto per parlare di nuove gestioni associate o di una rivalutazione delle fusioni».