Calcio, il Lavis in serie D, ma c'è la grana del campo di gioco: 8 mila metri quadri di sintetico da smaltire e rifare
La società aveva già pronto il progetto e le autorizzazioni, ma chiede di “riciclare” una parte della gomma per spendere meno. In attesa del via libera bisogna iniziare i lavori per essere pronti al campionato
LAVIS. Domenica in riva all'Avisio si è festeggiato lo storico sbarco della squadra di calcio sul panorama nazionale: dopo 71 anni passati nelle varie categorie locali, grazie alla vittoria (ottenuta con due giornate di anticipo) nel campionato di Eccellenza, l'Unione sportiva Lavis si è guadagnato la Serie D, che da settembre vedrà i rossoblù confrontarsi (unica rappresentante della nostra regione) con compagini del Triveneto o della Lombardia.
Dal punto di vista sportivo la società del presidente Marcello Rosa dovrà attrezzarsi per un salto che alle nostre latitudini è più impegnativo che in altre, ma il primo pensiero ora è per la questione logistica: a fine giugno il manto sintetico del campo principale dello stadio Mario Lona dovrà essere sostituito.
Ancor prima di aver ottenuto, lo scorso anno, la deroga per prolungare di un'ulteriore stagione sportiva la "vita" del tappeto che stando alle normative vigenti era già giunto alla scadenza dell'omologazione, l'associazione aveva cominciato l'iter per l'ottenimento del finanziamento provinciale per procedere alla necessaria sostituzione: oltre a questo, si era pensato all'ammodernamento dell'illuminazione con un impianto a fari led, per un totale di 700mila euro, coperti per il 75% dalla Provincia, e per il restante 25% dal comune di Lavis.
Tutto semplice? Non proprio, perché dopo aver presentato agli uffici provinciali una lunga serie di incartamenti, tra cui pure l'atto costitutivo risalente al 1953, il presidente Rosa ha dovuto scontrarsi con un altro ostacolo. In poche parole, l'Us Lavis, a cui è affidata la gestione dell'impianto sportivo di via Paganella, vorrebbe "riciclare" circa 3mila metri quadrati (su 8mila totali) del sintetico ormai usurato come terreno di gioco per altre aree, come le zone confinanti all'adiacente campo di allenamento.
«Niente da fare - sbotta Rosa - dagli uffici provinciali ci dicono che per ottenere il finanziamento bisogna presentare pure la documentazione che attesti il totale smaltimento in discarica del vecchio tappeto. Risolvessimo questo inghippo, al termine della stagione (e mancano ormai poche settimane, ndr) cominceremmo i lavori e saremmo pronti per la prossima. In caso contrario tutto si complica, con il rischio di non poter giocare la Serie D in casa nostra, oltre che di restare senza campo principale per il settore giovanile».
Prova a remare nella stessa direzione dell'Unione sportiva l'amministrazione comunale di Lavis. «Abbiamo ricevuto proprio in questi giorni la documentazione inerente - spiega il sindaco Andrea Brugnara - e ora proveremo a capire se ci sarà consentito recuperare il vecchio tappeto per completare alcune aree "di passaggio" e quindi non destinate all'attività calcistica in senso stretto. In questa maniera riusciremmo a risparmiare un bel po' di soldi di smaltimento, producendo nel contempo meno rifiuti e garantendo un circolo virtuoso a favore della società sportiva e quindi della nostra comunità, oltre che dell'ambiente». Riuscirà il buon senso a vincere sulla burocrazia?