L’addio / Il lutto

Addio a Giovanni Ghezzer, Mezzocorona lo piange: “Pilastro del volontariato”

A livello professionale, ha fatto la storia della Cantina e del Gruppo Mezzacorona, di cui è stato per anni responsabile amministrativo. Se è innegabile la sua dedizione al lavoro in un'azienda che è una delle anime del paese e della Piana, è nel volontariato che Ghezzer ha lasciato una traccia ancora più profonda

MEZZOCORONA. Soprattutto nei centri medio-piccoli dove ci si conosce tutti o quasi, ci sono persone che lasciano segni indelebili nella comunità, figure che con la loro voglia di fare sanno trascinare amici o semplici compaesani in più e più attività, con il solo scopo di stare insieme e fare qualcosa per il proprio territorio. Giovanni Ghezzer, scomparso ieri, primo novembre, a 68 anni a causa di una malattia che non gli ha lasciato scampo, per Mezzocorona era questo.

A livello professionale, ha fatto la storia della Cantina e del Gruppo Mezzacorona, di cui è stato per anni responsabile amministrativo. Se è innegabile la sua dedizione al lavoro in un'azienda che è una delle anime del paese e della Piana, è nel volontariato che Ghezzer ha lasciato una traccia ancora più profonda. Una delle sue seconde case era l'Oratorio: in via San Giovanni Bosco ha investito tempo e idee, portando per primo il servizio civile all'interno dell'organizzazione.

Impossibile poi non citare il Gruppo Arte Mezzocorona, del quale è sempre stato parte integrante in tutto e per tutto, con un ruolo di primo piano anche nell'ideazione (con la giunta comunale in carica a inizio anni novanta) di una manifestazione storica come il Solstizio d'Estate. Durante le festività natalizie, poi, Giovanni interpretava uno dei Re Magi nella Canta della Stella, altro evento in cui si è speso in lungo e in largo.

Inoltre, uscendo dagli angusti confini della borgata rotaliana, era anche consigliere della Sat Centrale, ruolo in cui poteva mettere a disposizione passione e competenza in ambito montano.

«Sono cresciuto a Mezzocorona vedendo Giovanni sempre indaffarato per il paese, un vero faro - racconta il sindaco Mattia Hauser, non senza un filo di commozione - e mi auguro che ora il suo ricordo e il suo modo di vivere la comunità rimangano un esempio per tutti, giovani e non. Non esagero se dico che Giovanni ha fatto la differenza, mettendoci sempre la faccia, anche fregandosene delle antipatie e delle invidie che a volte possono creare in qualcuno le persone che non si tirano mai indietro, come era appunto Ghezzer. Per il bene della comunità, lui lanciava sempre il cuore oltre l'ostacolo. Era ottimista di natura, con quell'ottimismo e quella voglia di fare capaci di trascinare tutti: penso non esista a Mezzocorona un'associazione a cui Giovanni non abbia mai dato una mano».

«Una persona fantastica - aggiunge Alessia Gabrielli, direttrice artistica di Solstizio d'Estate - che da sempre ha avuto un ruolo fondamentale nel nostro evento, sia nella parte amministrativa sia in molteplici altri incarichi. Dirò di più: non ci fosse stato Giovanni, Solstizio d'Estate avrebbe chiuso i battenti dopo trenta edizioni. Invece siamo a quota 33, grazie a lui che quando molti volontari erano stanchi e il cambio generazionale non si intravedeva, col suo entusiasmo da ragazzino ha contagiato tutti, anche chi magari stava per fare più di un passo indietro. Lascia un vuoto incolmabile, ma anche un testimone che noi faremo di tutto per raccogliere e onorare al meglio».

Il funerale di Giovanni Ghezzer verrà celebrato domani a Mezzocorona, alle 10, nella chiesa parrocchiale.

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