L'orso è in arrivo con un maxi tubo
Arriverà a San Romedio a bordo di un mezzo speciale, usato per il trasporto di ippopotami. L'orso Bruno, tre quintali di peso e troppo grosso per essere caricato nella trappola-tubo in dotazione alla Provincia, non è stato costretto a mettersi a dieta. Le ultime difficoltà legate al trasferimento dall'Abruzzo sono state superate grazie ai responsabili del Parco, che hanno individuato una ditta romana specializzata nello spostamento di animali di grossa taglia
Arriverà a San Romedio a bordo di un mezzo speciale, usato per il trasporto di ippopotami. L'orso Bruno, tre quintali di peso e troppo grosso per essere caricato nella trappola-tubo in dotazione alla Provincia, non è stato costretto a mettersi a dieta. Le ultime difficoltà legate al trasferimento dall'Abruzzo sono state superate grazie ai responsabili del Parco, che hanno individuato una ditta romana specializzata nello spostamento di animali di grossa taglia.
Intanto, l'area faunistica ai piedi del santuario si appresta ad accogliere il plantigrado forse già nei prossimi giorni. Manca però la conferma ufficiale sulla data di arrivo. Ad occuparsi dell'animale sarà Fausto Iob , forestale di Campodenno e grande appassionato: «Mi sono reso disponibile quando ho saputo che la Comunità di valle stava cercando un custode per Bruno. Sono pronto alla sfida - sorride -. Questo compito richiederà senz'altro un impegno notevole: ogni giorno dovrò alimentare l'orso, assicurarmi del suo stato di salute e della pulizia della tana».
Il nuovo «vivandiere» somministrerà a Bruno i pasti, seguendo le indicazioni del veterinario Leonardo Gentile del Parco nazionale d'Abruzzo. Per far fronte alle sue esigenze energetiche, l'animale assume giornalmente 15 chili di cibo misto, dalla verdura alla frutta fresca, fino alla carne.
E - assicura ancora una volta la responsabile del progetto abruzzese Cinzia Sulli - non è pericoloso. «Essendo sempre stato in cattività, l'orso non ha l'istinto di fuggire per procacciarsi il cibo, e all'interno del recinto non è previsto nessun contatto con l'uomo - spiega Sulli - L'aggressione di cui Bruno si rese protagonista nel 2010 fu legata ad un errore grossolano del guardiano».
Il custode dimenticò di chiudere il lucchetto della gabbia e, entrato nel recinto per inserire nell'apposita mangiatoia la colazione di Bruno, udì l'orso muoversi alle sue spalle. Il guardiano tentò di rimandare nel recinto il plantigrado, ma sentendosi aggredito l'orso si scagliò sul povero custode, che rimediò qualcosa come 500 punti di sutura su tutto il corpo. «Il recinto di San Romedio è molto sicuro, e decisamente più ampio rispetto al piccolo spazio a disposizione presso il Centro visitatori dove si trova ora» commenta Fausto Iob, che aggiunge: «Esiste poi un piano di sicurezza, che è stato curato dalla Comunità di valle».
La raccolta di autorizzazioni dovrebbe essere stata completata, salvo sorprese dell'ultima ora. Il via libera del Ministero all'arrivo dell'animale risale invece a quattro mesi fa. Il tempo necessario a individuare il mezzo più idoneo a trasferire l'animale in quella che diventerà la sua nuova casa.