Bruno a S. Romedio: l'orso è ritornato

L'orso giunto dal Parco d'Abruzzo ha preso possesso ieri in tarda serata della sua nuova dimora. La data del suo approdo in valle di Non non era stata ufficializzata, ma per quanto è dato sapere il dottor  Leonardo Gentile , veterinario del Parco Nazionale d'Abruzzo, domenica ha deciso di anticipare il trasporto del plantigrado di un giorno. E nessuno ne sapeva niente, tranne i due assessori di Comunità di valle Ivan Battan e Lorenzo Ossanna, che proprio domenica erano scesi in Abruzzo per accompagnare il trasferimento

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L'orso giunto dal Parco d'Abruzzo ha preso possesso ieri in tarda serata della sua nuova dimora. La data del suo approdo in valle di Non non era stata ufficializzata, ma per quanto è dato sapere il dottor  Leonardo Gentile , veterinario del Parco Nazionale d'Abruzzo, domenica ha deciso di anticipare il trasporto del plantigrado di un giorno. E nessuno ne sapeva niente, tranne i due assessori di Comunità di valle Ivan Battan e Lorenzo Ossanna, che proprio domenica erano scesi in Abruzzo per accompagnare il trasferimento. Ma i sindaci dei comuni interessati sono stati avvisati solo ieri sera alle 19.30, così come i vigili del fuoco che dovevano curare l'ultimo tratto del trasporto. L'anticipo deciso all'ultimo momento e sotto una cappa di silenzio viene indicato come legato ad impegni del personale del Parco d'Abruzzo. Ma, a quanto sembra di capire, la «mossa» è stata determinata anche dalla volontà di effettuare le operazioni evitando il più possibile la presenza di curiosi, e, forse, anche di una rappresentanza degli animalisti che nei mesi scorsi avevano affermato con centinaia di messaggi di posta elettronica la contrarietà ad un orso in gabbia a San Romedio, annunciando tra l'altro l'intenzione di disertare il Trentino come possibile sede delle loro vacanze.
«Sono stato avvisato alle 19.30, alle 20 l'orso era già qui», commenta  Paolo Pellizzari , vicesindaco di Sanzeno, che ha seguito lo «sbarco» del plantigrado. «Una sorpresa anche per noi, lo attendevamo domani (oggi per chi legge, ndr)». Verso le 20 il grosso automezzo partito dal Parco d'Abruzzo è arrivato a Sanzeno. È quindi proseguito proseguito fino al parcheggio a valle del santuario, dove la pesante gabbia è stata trasbordata su un più agile mezzo dei Vigili del fuoco, proprietà dell'Unione distrettuale di Cles. Salita la rampa che conduce al santuario, ecco l'arrivo al bordo del vasto recinto, dove la gabbia è stata calata con l'ausilio della gru. Solo in quel momento all'orso sono state aperte le porte: l'animale - che se ne è rimasto tranquillo per tutto il viaggio - è uscito, si è guardato attorno un po' stupito, ha annusato il terreno coperto di neve. Allo «sbarco» hanno preso parte i Vigili del fuoco volontari di Coredo, guidati dal comandante  Enzo Sicher  che ha diretto le operazioni finali. Presenti anche il corpo di Sanzeno guidato da  Massimo Paternoster , il sindaco di Coredo  Paolo Forno , qualche altra autorità. Oggi il dottor Leonardo Gentile darà una controllatina all'animale, per poi rientrare assieme ai suoi aiutanti in Abruzzo.
«Sapevamo che in questi giorni doveva arrivare», commenta  padre Fabio Scarsato , guida della comunità francescana che cura anche il santuario. «Non sono salito, c'era  padre Mario Cisotto . Mi devo recare a San Romedio domani pomeriggio, per celebrare una messa, in quell'occasione darò il benvenuto all'orso, verificherò se sta bene, controllerò se la sua nuova casa gli è gradita. Comunque sono contento che la telenovela sia finita, ero stufo di notizie su questo evento... Può darsi che l'orso costituisca una valorizzazione, per il santuario, ma non sono certo in grado di dire se il numero di pellegrini aumenterà, con la sua presenza».
Per intanto l'orso abruzzese ha avuto una notte per esplorare il vasto recinto. La porta della tana è stata lasciata aperta, in modo che possa entrare e uscire a piacimento. Oggi inizia la sua nuova vita nella forra nonesa, dopo mesi di attese, di prese di posizione di sindaci ed amministratori, di annunci di arrivo dell'orso «Bruno» - così era stato battezzato già mesi fa - ha vissuto tra rinvii, ritardi, notizie contrastanti. Con una sola certezza: San Romedio e l'orso sono legati dalla storia, tanto che all'ingresso del santuario troneggia l'immagine del santo assieme al «suo» orso.

 

 

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