Denno, rifiuti abbandonati
Inciviltà, ignoranza o pigrizia? Tutelare l’ambiente, cercando di salvaguardarlo per le generazioni future è per tutti un obbligo non scritto ma sembra che ormai ovunque solo le maniere forti siano comprensibili ad una parte degli abitanti del territorio, per dare la scossa definitiva che richiami tutti alle proprie responsabilità.
Nonostante la provincia di Trento sia ai vertici nazionali per quanto riguarda la raccolta differenziata, il territorio delle valli continua a subire veri e propri attacchi da parte di una minoranza incivile che danneggia l’ambiente in cui vive.
A Denno, in località Le Val (la discarica «storica» a cielo aperto in uso fino alla fine degli anni ‘80 e poi completamente bonificata) e in Val Ciresara, i cittadini segnalano la presenza di rifiuti in stato di abbandono: vere e proprie discariche abusive, reato sanzionabile per legge in quanto «abbandono indiscriminato e ripetuto senza prescritta autorizzazione». In questi siti si riesce ad individuare ogni sorta di immondizia, da plastica e cibo fino a materassi e varie tipologie di liquidi.
Lo smaltimento illecito protratto nel tempo determina il rischio che gli sversamenti, o le conseguenze del fenomeno della combustione della plastica, possano irrimediabilmente inquinare il suolo portando ad un danno ambientale definitivo, tanto più grave perché facilmente evitabile se affrontato all’origine. «Lamentiamo il completo disinteressamento del Comune nei confronti di ripetute segnalazioni già fatte a riguardo - commentano sconsolati gli abitanti di Denno - anche perché si potrebbe facilmente risolvere il problema con l’aiuto di fototrappole da parte della polizia, del servizio forestale o del comune stesso, dal momento che si tratta di pochi contravventori». Da fonte ufficiale si ribatte che l’uso non giustificato di telecamere o strumenti affini porterebbe a una contestazione in sede civile per violazione della privacy dell’individuo.
Si ripropone qui l’eterno dilemma: quanto è definito il confine fra tutela della privacy e prevenzione dell’illegalità? Questa discussione ha avuto risvolti drammatici negli Stati Uniti, dove la privacy è stata totalmente sacrificata in nome dei superiori interessi della sicurezza nazionale, dopo l’11 settembre. Qui, più semplicemente, si tratta di preservare un territorio da danni presenti e futuri, a fronte di un piccolo sacrificio da parte di tutti: forse, ne vale la pena.