Marilleva 1400 nel degrado Cento firme per salvarla
Sono un centinaio le persone che hanno sottoscritto la petizione per salvare Marilleva 1400 lanciata dal comitato «Uniti per Marilleva».
Imprenditori, operatori turistici, proprietari di seconde case hanno scritto al presidente della Provincia Ugo Rossi , all'assessore provinciale all'Urbanistica e agli enti Locali Carlo Daldoss , alle Funivie Folgarida Marilleva spa, a Trentino Trasporti spa e, per conoscenza, anche all'amministrazione comunale per denunciare lo stato di abbandono e trascuratezza della località turistica in quota che si trova nel Comune di Mezzana.
E lo fanno dichiarando che, per ottenere il proprio scopo, saranno pronti a «intraprendere ogni genere di protesta, dallo sciopero fiscale a proteste ben più clamorose come la richiesta di un commissario straordinario».
Non è la prima volta che dalla stazione turistica giungono delle sollecitazioni in tal senso. L'ultimo appello in ordine di tempo era arrivato a maggio, in piena campagna elettorale per le elezioni comunali. Che la situazione di Marilleva 1400 sia particolarmente delicata infatti è sotto gli occhi di tutti.
Le strutture sono in uno stato evidente di degrado, tanto che la Provincia aveva varato, in accordo con il Comune, un piano di rilancio complessivo dell'intera località. Ma non è solo, o non tanto, questo a preoccupare i cittadini che hanno firmato la protesta.
Sono, invece, i mille disservizi (le scale pubbliche dissestate, la segnaletica dei sentieri obsoleta e inadeguata, i percorsi invasi dalle piante, la sporcizia dei boschi, la mancanza di un parco giochi o di una semplice fontana dell'acqua, l'assenza di uno sportello bancomat e di collegamenti del trasporto pubblico frequenti con la bassa valle) dovuti, dicono nella lettera, al «menefreghismo delle varie amministrazioni che si sono susseguite negli anni».
«La cosa più preoccupante - scrivono ancora - è che l'attuale sindaco di Mezzana, che è stato vicesindaco dal 2005 al 2015 ( Giacomo Redolfi , ndr), otto anni fa, in un incontro con gli operatori di Marilleva al quale hanno partecipato alcuni sindaci della valle e consiglieri provinciali, promise che si sarebbe attivato tempestivamente affinché si potessero realizzare le richieste che erano state avanzate.
Promesse queste che sono state totalmente disattese. Il nostro Comune, infatti, negli anni ha pensato solo a fare l'imprenditore invece che dare servizi alla collettività, spendendo un sacco di soldi pubblici per costruire alcuni locali adibiti a uso commerciale che ora sono desolatamente vuoti. Non si può pensare di andare avanti così», concludono i firmatari, evidenziando che l'eventuale chiusura di Marilleva non metterà sul lastrico solo gli imprenditori che vi hanno investito ma l'intero sistema economico della valle di Sole.
Per questo chiedono un intervento tempestivo da parte delle istituzioni provinciali.