Tre «pallini» contro il cane, il grave episodio a Tavon

In gravi condizioni un esemplare di border collie

Tre colpi di fucile ad aria compressa sparati contro un cane. Il fatto è venuto alla luce dopo che i padroni dell'animale si sono accorti che la povera bestia stava soffrendo al ritorno da una corsa nel bosco. L'episodio è accaduto a Tavon, paese che fa parte del Comune di Predaia. Il cane è un esemplare incrociato di 11 anni tra un border collie e un pastore belga.

Un cane esteticamente molto bello di proprietà di S.D. di Coredo dal nome Leo che era solito andare nel bosco quando la padrona si recava al maneggio per cavalcare. Una «passeggiata» che per il cane è diventata un incubo quella dell'altro giorno e soprattutto di grande sofferenza perché, dopo essere stato visitato da un veterinario, è risultato che aveva in corpo tre «pallini» sparati da qualche idiota che non aveva altro da fare che prendersela con l'animale. Un pallino aveva perforato il torace, causando un'emorragia interna in un polmone mentre l'altro ha trapassato il corpo del cane da parte a parte mentre il terzo ha colpito le zampe. Le sue condizioni sono gravi e la padrona spera che possa venire scoperto l'autore dell'odioso gesto. Il fatto è stato segnalato alle autorità anche se non sarà facile risalire a chi ha sparato.

Non è peraltro un caso raro che si scateni dell'inutile violenza nei confronti di animali. Lo scorso anno fu un cacciatore della Val di Non a finire nei guai dopo aver abbattuto un cane da caccia, forse perché la povera bestia non dava i risultati sperati durante l'attività venatoria. Il dato certo è che l'animale venne trovato cadavere in val di Non. Il cane da caccia era stato legato ad un albero e qualcuno gli aveva sparato con un fucile da caccia uccidendolo sul colpo. Della vicenda erano venuti a conoscenza le guardie forestali: uccidere un animale senza motivo è reato e dunque venne aperto un procedimento penale.

Attraverso i dati contenuti nel microchip, gli inquirenti riuscirono a risalire al proprietario del cane. Questi, però, disse di non sapere nulla perché l'animale era stato affidato ad un anziano conoscente. Quest'ultimo viveva a breve distanza dal luogo dove era stata trovato il cane abbattuto da un colpo di fucile. Raggiunto dai forestali, in un primo momento l'anziano fece qualche parziale ammissione, pur non giuridicamente utilizzabile perché resa in assenza del difensore. In seguito l'indagato ha poi negato di aver ucciso l'animale. Per la procura il cacciatore è comunque colpevole di maltrattamento di animali. L'indagato fu raggiunto da un decreto penale di condanna.

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