Stelvio, primo ok al disegno di legge
TRENTO - La Terza Commissione del Consiglio provinciale, presieduta da Mario Tonina, ha approvato ieri il disegno di legge 130 proposto dall’assessore Mauro Gilmozzi, che con 30 articoli ridisciplina l’organizzazione del Parco nazionale dello Stelvio. Quattro i voti favorevoli: Tonina (Upt), Lorenzo Ossanna (Patt), Donata Borgonovo Re e Alessio Manica del Pd. Astenuti Nerio Giovanazzi di AT e Massimo Fasanelli del Gruppo misto. Da segnalare anche il voto di astensione di Donata Borgonovo Re (Pd) sull’articolo 8 modificato da un emendamento dell’assessore Gilmozzi che affida alla Giunta provinciale l’istituzione di «un consiglio della partecipazione» incaricato di adottare «progetti di partecipazione» da attivare in vista della definizione del Piano del Parco.
Il Comitato provinciale di coordinamento rimane responsabile dell’indirizzo del Parco coinvolgendo Comuni, Asuc e ambientalisti (esprime l’intesa sul piano, il regolamento e il programma di interventi, ecc.).
La partecipazione di altre categorie, dagli agricoltori al mondo scientifico, è prevista nel «Consiglio della partecipazione».
Tonina ha sintetizzato l’esito delle audizioni riferendo che il ddl è stato condiviso dagli enti locali della Val di Sole, mentre le varie sigle del mondo agricolo hanno chiesto una rappresentanza nel Comitato provinciale di coordinamento. Analoga la proposta delle Asuc, proprietarie di più della metà del territorio del Parco. Tonina ha ricordato la richiesta di Sat, Cipra Italia e Italia Nostra di inserire nel Comitato esponenti del mondo scientifico, riducendo proporzionalmente quella degli enti locali.
L’assessore Gilmozzi ha illustrato alcuni suoi emendamenti volti a soddisfare queste istanze, mantenendo però l’impianto originario del ddl, che vede la Giunta provinciale titolare dell’organizzazione anche se un ruolo importante avranno il Comitato provinciale di coordinamento e la partecipazione dei cittadini. Partecipazione che per Gilmozzi significa dare a tutti la possibilità di contribuire alle scelte. Come? Con un emendamento che istituisce il «Consiglio della partecipazione», un organismo che approverà «progetti partecipativi» con cui si dovranno acquisire i contributi dei soggetti interessati. Un altro emendamento prevede che nel Comitato un rappresentante sarà espresso dalle Asuc, proprietari di oltre 3.000 ettari, e un altro dai Comuni proprietari e dalle Consortele, che insieme ne hanno quasi 4.000.
Per Borgonovo Re «Non basta parlare di partecipazione: occorre chiarire se serve a scrivere il Piano del Parco o no». La consigliera ha citato come esempio di partecipazione costruttiva il processo di acquisizione di contributi attivato per l’ultimo Piano provinciale della salute. L’assessore Gilmozzi ha precisato che il «Comitato della partecipazione» dovrà definire le regole del gioco della costruzione del Piano., prevedendo da dove si comincia e dove si va a finire. «Si tratta di una grande responsabilità ? ha sottolineato ? perché del Consiglio della partecipazione faranno parte oltre alla Provincia anche istituzioni scientifiche e i rappresentanti degli agricoltori». L’emendamento per Gilmozzi «introduce una grossa novità prevedendo la costruzione di un processo partecipativo. Questo non significa che tutti saranno chiamati ad approvare il Piano Parco, ma che saranno portati elementi utili all’attenzione di chi dovrà approvarlo facendo sintesi dei contributi acquisiti. A selezionare quali elementi dovranno entrare nel Piano Parco e quali no dovrà essere il decisore politico, assumendosi in qualche caso anche la responsabilità di divergere dai pareri acquisiti.
Per questo l’emendamento introduce il concetto di «progetto di partecipazione», che atttraverso il consiglio stabilisce il metodo di lavoro da seguire.