Nuove suggestioni a Castel Thun
Suggestioni nuove a Castel Thun: oggetti ed elementi di arredo non ancora visti, stanze «riarredate», didascalie e informazioni a disposizione del pubblico su apposite schede frutto, anche, di studi e approfondimenti recenti.
Rivedendo l’allestimento e arricchendolo, lo staff del Buonconsiglio e l’architetto Michelangelo Lupo hanno voluto ricreare le atmosfere del passato, quando il castello era ancora abitato dai nobili della famiglia, un po’ come se i membri del casato avessero lasciato il maniero solo da poco.
La rivisitazione, a sei anni dall’apertura al pubblico del castello - ha spiegato la direttrice del Museo Laura Dalprà in una presentazione alla stampa - è il coronamento di mesi di lavoro ed ha permesso di «alleggerire» la presenza dei supporti tecnologici, ora più discreta, grazie ad innovazioni e a nuove attrezzature. Un lavoro di verifica e di approfondimenti storici e artistici, è stato spiegato, e che agevola anche la visita grazie a schede da prendere e da riporre - ha spiegato l’architetto Lupo - con prospetti e piante di ogni stanza, autori delle opere d’arte, spiegazioni sugli arredi. Eliminati gli elementi di plexigas, i cartelli hanno ora dimensioni più contenute.
L’opera multimediale «Il principe e la sirena», di Francesco Pisanu e Stefano Benedetti, inoltre, è ora visibile nella sala sottostante la biblioteca (situata nella Torre omonima, decorata con stucchi settecenteschi, ospita ora la scultura marmorea di Atala e Cachtas di Fraccaroli). All’esterno, invece, è stato ricreato il giardino delle rose, a dominare il vasto campo dei tornei.
Nella Sala degli antenati spicca una sontuosa tavola, apparecchiata con porcellane e vetri d’epoca, la Sala del camino è stata «snellita», mentre nelle sale successive spiccano varie novita: sculture in alabastro, candelabri, documenti, porcellane, dipinti, il busto marmoreo di Raimondina Thun.
C’è anche un boudoir dominato dai toni azzurri, ora visitabile, con carte da parati restaurate, e vi sono due grandi «succhi d’erba» appena restaurati: grandi tele di canapa dipinte, simili ad arazzi, nelle cui scene raffigurate si notano Lot e le figlie e il trasporto dell’arca dell’alleanza. Oggetti collocati là dove erano stati posizionati dagli antichi proprietari.
Muovendo da una sala all’altra, la visita del castello rimane un affascinante percorso attraverso gusti e stili di epoche diverse, dal Rinascimento al Biedermaier, che il nuovo allestimento ha migliorato.