L'addio a Marcello Gionta «Ciao atleta, ciao vertical»
«Ciao vertical. Ciao atleta. Ciao Marcello». C’è intensa commozione nella minuscola chiesa di San Matteo a Comasine in Val di Peio per l’ultimo saluto di Marcello Gionta. Soccorritore di Trentino Emergenza e grande appassionato di sport in montagna, l’uomo di 59 anni è precipitato in un canalone profondo un centinaio di metri, dopo aver disputato domenica mattinata una gara di corsa in montagna, la «Vertical Scalacia» organizzata dalla Sat di Vermiglio, con arrivo a 2.300 metri, ai piedi della morena del ghiacciaio della Presanella.
Gionta è scivolato nel pomeriggio mentre scendeva dal Rifugio Denza. Da tutta la Val di Sole, amici, colleghi e conoscenti sono arrivati per dire addio a un amico vulcanico e pieno di energia. Numerosi i rappresentati in divisa delle associazioni sportive con cui ha gareggiato - il Gruppo sportivo Monte Giner Asd o dell’U.S. Baitona - o che ha incrociato nella sua carriera sportiva che si sono allineati dietro all’altare, affianco a don Enrico Pret che ha officiato i funerali.
Ancor di più sono stati i messaggi di affetto letti a ricordo di una persona speciale, vittima di una tragedia tanto ingiusta quanto beffarda e tradita dalla montagna che tanto amava.