C’è un progetto trentino per salvare la fallita Tassullo, possibilmente in tutte le sue componenti: da Materiali a Beton, dal ramo energia alle grotte ipogee. Ci sta lavorando, in particolare, la Covi Costruzioni di Mollaro (Predaia), giovane e dinamica società con 19 addetti, oltre 5 milioni di euro di giro d’affari e più di 1 milione di utile netto nel 2015. Covi è stata protagonista di recente di un innovativo accordo di rete con 14 aziende e la Provincia per un progetto di ricerca sul comfort in campo edile.

 

Covi Costruzioni sta facendo la cosiddetta due diligence, l’analisi dei dati per capire che caratteristiche e che dimensioni dovrebbe avere un intervento che rilevi e salvaguardi l’attività produttiva della Tassullo. I dati dicono che gli investimenti necessari per rilevare e rilanciare il gruppo noneso sono consistenti.

 

Non si tratta infatti solo di acquisire il complesso produttivo dalla curatela fallimentare, che è disponibile a valutare un’offerta complessiva e non «spezzatino» purché congrua. L’ultima asta che si era tenuta a luglio ed era andata deserta valutava il complesso dei lotti della Tassullo Materiali circa 20 milioni, ma nella prossima asta il valore scenderebbe ancora. Il problema forse più importante è che poi la Tassullo richiederà investimenti per ripartire, ad esempio per sostituire i due forni che vanno ancora a carbone.

 

L’impegno non può certamente essere sostenuto dalla sola Covi Costruzioni. Sono state contattate altre imprese trentine del settore - non ce ne sono molte in salute ma qualcuna sì - e anche un operatore extra provinciale, che potrebbe entrare nella partita come partner commerciale per trovare canali di vendita nel campo della «nuova edilizia».

 

L’altra componente di cui si aspettano le decisioni sono le finanziarie 

territoriali, Isa e La Finanziaria Trentina, già coinvolte nelle grotte ipogee. Che però aspettano di vedere il progetto. La Provincia, dal canto suo, guarda con interesse al tentativo e tiene pronta Trentino Sviluppo.