Ciaspolada, ora anche Ruffré si defila
Il sindaco Seppi: tutto concentrato a Fondo
Tre sono i nodi sui quali si concentrano le riflessioni dei «detrattori» della Ciaspolada in scena oggi: la location, la mancanza di neve naturale, l’attrattività turistica. In un territorio segnato da conflitti tra amministrazioni comunali, è naturale che la discussione si faccia incandescente, tanto che qualcuno ha deciso di non finanziare l’evento. All’interno dell’Unione Altanaunia si è creata l’ennesima frattura, con Romeno, Cavareno e Ronzone contrari alla concessione del contributo (in una lettera hanno evidenziato come «per mancanza di neve hanno annullato anche alcune prestigiose tappe della Coppa del Mondo di sci alpino in Canada»), mentre Sarnonico e Malosco sono convinti dei benefici della manifestazione e vorrebbero finanziarla, ma non lo possono fare dato che si trovano in minoranza all’interno dell’ente.
«Ormai tutto ciò che diventa di interesse sovracomunale viene strumentalizzato a fini politici» è la considerazione del sindaco di Ruffré Mendola Donato Seppi, che a sua volta negherà il contributo agli organizzatori della manifestazione.
«Essendo l’ultimo sindaco eletto in zona, ci tengo ad andare d’accordo con tutti, mentre mi sono accorto che gli altri amministratori faticano non poco ad andare d’accordo tra loro. Questo mi dispiace molto, perché avrei voluto una Alta val di Non unita e valorizzata interamente da un evento importante come la Ciaspolada».
Lei crede invece che non sia così?
«Tutto è stato concentrato a Fondo, inclusi gli eventi di contorno iniziati lo scorso 8 dicembre con la rievocazione degli antichi mestieri e la realizzazione dei presepi nei masi. Insomma, Fondo ha manifestato un egocentrismo inconcepibile.
E questo ragionamento si lega all’inutile produzione di neve artificiale».
Sono anni ormai che la neve viene prodotta per consentire lo svolgimento della Ciaspolada.
«Certo, ma dal momento che produrre la neve coi cannoni è costoso e non fa bene all’ambiente, si poteva pensare a una soluzione che consentisse un utilizzo che non fosse limitato solo a una mezza giornata.
La proposta che era stata avanzata era di portare la neve alle Regole di Malosco e di creare un anello innevato fino all’hotel Paradiso di Sarnonico.
Sarebbe stata una novità che avrebbe creato nuovo interesse verso la Ciaspolada, anche perché i Pradiei ormai hanno stufato».
Ma sarebbero aumentati anche i costi.
«L’aumento della spesa di qualche migliaio di euro sarebbe stato legato al trasporto della neve. Ma al termine della corsa sulle racchette avremmo lasciato la pista da fondo pronta. Invece per realizzarla dovranno essere spesi altri 40mila euro. Intanto, la neve portata sui Pradiei si squaglierà in breve tempo».
Per questo Ruffré ha deciso di non finanziare l’evento?
«Questo campanilismo assurdo mi ha portato alla decisione di negare i 1.160 euro che corrispondono alla quota del Comune di Ruffré Mendola.
Sono poca cosa, ma il messaggio deve essere chiaro: se hanno deciso di fare la manifestazione a casa loro se la facciamo, ma non ci rompano le scatole».
Non crede che la Ciaspolada porti i turisti a soggiornare in tutta la zona e non solo a Fondo?
«Non credo che gli ospiti che nei giorni dell’Epifania soggiornano negli alberghi dell’Alta valle siano portati dalla Ciaspolada. In questo periodo i turisti ci sarebbero comunque. Proprio per questo motivo abbiamo proposto di far slittare l’evento a febbraio, quando i turisti sarebbero arrivati appositamente in val di Non, ma gli organizzatori non ci hanno ascoltato».