Vermigliana, no definitivo alla centrale

di Giorgia Cardini

A un anno dal parere negativo della giunta provinciale sulla domanda di concessione presentata il 4 novembre 2014 da Energia Srl, per poter derivare dal torrente Vermigliana la portata d’acqua di 1516 l/s medi e di 3800 l/s massimi per produrre energia idroelettrica, sul salto di 127,46 metri, la potenza nominale media annua di 1895,6 kW durante tutto l’arco dell’anno con restituzione dell’acqua nel torrente Vermigliana, arriva il definitivo rigetto della richiesta da parte del Servizio gestione risorse idriche ed energetiche della Provincia.
 
Dopo il no relativo alle valutazioni preliminari afferenti agli usi diversi delle acque e agli interessi ambientali, su cui già pendono davanti al Tribunale superiore delle acque pubbliche due ricorsi della Energia srl, la pratica è stata chiusa il 22 maggio con la determinazione  di rigetto della domanda, che ha aggiunto alla premessa (un prevalente interesse ambientale incompatibile con la derivazione proposta) una specificazione importante.
 
Dopo i pareri negativi espressi infatti l’anno scorso dal Comune di Vermiglio, dai servizi competenti e dalla giunta provinciale sull’utilizzo della risorsa a scopo idroelettrico, è infatti emerso anche che un tratto della condotta forzata dell’impianto idroelettrico previsto dall’istanza in questione rientra nell’area naturale protetta locale denominata «Corredolo». E secondo l’art. 7, delle norme di attuazione del Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche «le opere non devono ricadere, se non in maniera del tutto marginale, all’interno di aree naturali protette, né devono condizionarne l’assetto idraulico e idrogeologico».
 
Per il servizio Sviluppo sostenibile e aree protette «l’intervento proposto non è marginale nel momento in cui gli scavi interferiscono con l’assetto vegetazionale dell’area protetta, la quale, per le ridotte dimensioni verrebbe perturbata anche da minime interferenze».
«Pertanto - si legge nella determinazione -, risulta che le opere previste, anche laddove fossero completamente poste all’esterno del perimetro dell’area protetta, come ipotizzato/offerto nelle controdeduzioni presentate da Energia S.r.l. in data 11 marzo 2017, in ragione della ridotta estensione dell’area protetta e della portata degli scavi necessari a realizzare l’impianto, avrebbero comunque un impatto significativo sulla stessa, sotto il profilo del condizionamento dell’assetto idraulico e idrogeologico dei luoghi».
 
Quanto all’interesse ambientale incompatibile, legato alle esigenze paesaggistiche, «è stato ribadito e specificato nel merito dal Servizio Urbanistica e tutela del paesaggio, che ha confermato le criticità paesaggistiche per quanto previsto dal progetto relativamente all’ubicazione dell’opera di presa e dell’edificio centrale, nonché per il complessivo prelievo idrico lungo un’asta del torrente Vermigliana di una certa estensione».
Inevitabile a questo punto, da parte della Energia srl, un nuovo ricorso davanti al Tribunale superiore delle acque pubbliche: la prima delle udienze relative ai due ricorsi, già presentati, è fissata in giugno. 

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