"Siamo ladini e vogliamo essere riconosciuti"
Prosegue senza sosta l’attività dell’Associazione «Rezia» guidata ad interim da Caterina Dominici, l’anno scorso infatti è venuto a mancare lo storico presidente Giulio Filippi.
Proprio il ruolo di presidente dell’associazione era stato preso di mira a dicembre dal direttore di Tg4 Mario Giordano nella trasmissione «Quinta Colonna» di Paolo Del Debbio. Caterina infatti devolve gran parte del suo vitalizio all’associazione ma per un breve lasso di tempo e a causa dell’improvvisa scomparsa di Filippi si è trovata a presiederla, finendo nel mirino delle critiche di Giordano.
In una conferenza stampa la presidente, accompagnata oltre che dal fratello Giorgio da Leonardo Paternoster e Palma Negherbon, ha ripercorso lo stato del riconoscimento della minoranza linguistica noneso-ladina. È dell’11 gennaio 2017 l’ordine del giorno approvato dalla Camera dei Deputati su proposta dell’onorevole Mauro Ottobre che impegna il Governo ad operarsi per riconoscere la minoranza linguistica, «impegno che fino ad ora è rimasto sulla carta».
Caterina Dominici ha incontrato il ministro per gli affari regionali Enrico Costa, il quale ha assicurato l’interessamento del Governo. Il problema secondo Caterina non è a Roma, ma qui in Trentino: «Al ministero ci hanno detto che il problema è stato sottoposto al presidente Ugo Rossi, il quale non si è espresso in termini favorevoli. Una proposta di norma di attuazione in tal senso era stata presentata alla Commissione dei 12 da Franca Penasa e Gianfranco Zanon, ma il presidente Lorenzo Dellai non la ha mai messa in votazione».
Nel 2011, in occasione del censimento generale, il 25% degli abitanti della Val di Non si era dichiarato ladino. «La legge dello Stato – spiega Caterina Dominici – richiede il 15% e noi abbiamo superato di gran lunga la soglia. Per assurdo Belluno che non ha l’Autonomia speciale ha già riconosciuto il gruppo ladino. Noi chiediamo a gran voce che si rispetti la legge dello Stato, niente di più».
«Il Patt, (partito di cui Caterina Dominici faceva parte, ndr) a suo tempo si era dichiarato favorevole al riconoscimento della minoranza noneso-ladina ed ora è al Governo della Provincia ma non fa nulla». Caterina ha sottolineato come anche i Pentastellati si siano espressi a favore della ladinità nonesa, quindi la tematica è passata «dalle Stelle Alpine ai 5 Stelle», d’altronde sempre di stelle si parla. Caterina Dominici tuttavia non si espone su eventuali appoggi esterni dell’associazione ai candidati nel collegio uninominale per la Camera e il Senato: «Aspettiamo il termine delle candidature per capire quali saranno i candidati e chi si prenderà a cuore le nostre istanze. Al di là delle elezioni del Parlamento il mio impegno continua all’interno di Autonomia Dinamica».