Campodenno, 163 firme contro il parcheggio interrato
Sono 163 i cittadini che hanno sottoscritto la petizione rivolta al sindaco Daniele Biada e al segretario comunale per bloccare la realizzazione della nuova autorimessa in Piazza Santa Barbara.
Le firme raccolte equivalgono al 10% dei residenti, il 15% considerando i soli maggiorenni; promotore e primo firmatario della petizione è Felice Zanoni, il quale ha depositato l’atto in municipio: «Manifestiamo la nostra contrarietà al progetto di sistemazione della Piazza e chiediamo che venga rivalutato. Riteniamo che la canonica che verrebbe demolita in futuro potrebbe tornare utile alla comunità, va evitato un enorme spreco di denaro pubblico: per soli 18 posti macchina vengono spesi 920.000 euro». L’iniziativa ha incontrato il favore delle minoranze consiliari che non hanno mai nascosto la propria contrarietà all’intervento.
La decisione di demolire la canonica per realizzare l’autorimessa risale al 29 ottobre 2014, quando la Giunta comunale ha approvato un atto di indirizzo per la permuta al fine di realizzare un parcheggio. Nello stesso anno il parcheggio è stato inserito al posto della canonica nel Piano Regolatore Generale con un’apposita variante.
La scelta è stata ribadita dal Consiglio comunale nel 2015 quando ha formalizzato la permuta della canonica.
Il progetto è stato approvato dal Consiglio Comunale lo scorso 11 dicembre con il voto contrario delle minoranze, dopo la serata di presentazione del 30 novembre con i progettisti, alla quale hanno partecipato oltre ai consiglieri altre 2 persone, nessun censito si è però fatto vivo. Si prevede la demolizione dell’edificio della canonica e la realizzazione di un’autorimessa interrata con 18 posti auto nonché di uno spazio per le manifestazioni. L’intervento comporta inoltre l’allargamento della strada Via Santa Barbara e dell’incrocio con la strada provinciale, la realizzazione di un marciapiede che collegherà il municipio al marciapiede che verrà realizzato a breve dalla Provincia lungo la Sp 55. Il progetto ha una spesa complessiva di 920.000 euro, che sarà completamente a carico delle casse comunali.
L’opera sarà finanziata con 600.000 euro di «spazi finanziari» e 320.000 euro di risorse del Comune provenienti dal bilancio del 2017. Il raggruppamento temporaneo di professionisti che ha redatto il progetto definitivo per conto dell’amministrazione comunale è composto da Gianpaolo Calliari (architetto), Alessandro Ferrari (ingegnere), Cesare de Oliva (perito industriale), Michele Andreatta (ingegnere), Gianni Michelon (ingegnere), Ilenia Pellegrini (geometra) e Icinio Vigna (geologo).
Le procedure di appalto sono iniziate entro la fine del mese di dicembre, in modo tale da poter attingere agli avanzi di amministrazione, secondo il sindaco «alla fine di febbraio conosceremo il nome della ditta aggiudicataria».
In questo momento la posizione del Comune di Campodenno è delicata: revocando l’appalto il Comune rischia di dover risarcire il danno alle ditte partecipanti, qualora invece si facesse una variante per eventuali osservazioni e richieste tardive, mancherebbe il presupposto dei gravi motivi richiesto dalla normativa.
In entrambi i casi gli amministratori in carica causerebbero un evidente danno erariale, in caso di revoca per l’esborso a favore delle ditte e in caso di variante per le ulteriori spese tecniche che qualcuno dovrà pagare. La spada di Damocle della Corte dei Conti non lascia per tanto margini di manovra all’ente.