Addio a Nicola Bonn, una valle in lacrime Persona stupenda e grande bomber della Bassa Anaunia
L’intero paese di Denno e i moltissimi amici e conoscenti piangono la scomparsa di Nicola Bonn, che si è spento nella tarda serata di venerdì a soli 40 anni, dopo aver lottato a lungo contro una terribile malattia.
Nel cuore di chi l’ha conosciuto restano impressi il suo sorriso, le emozioni, i tanti aneddoti, i momenti condivisi. Persona gentile e umile, lascia un enorme vuoto nella comunità, dove si era sempre fatto apprezzare per la sua disponibilità. Dopo aver lavorato presso Elettrica spa, da tempo era dipendente della Dolomiti Edison Energy. «Per noi era parte della famiglia - commenta il collega Alessio Chini - Oltre all’umanità e al costante impegno, ci ha colpito anche il coraggio con cui ha affrontato questo periodo complicato. Ci ha sicuramente insegnato molto».
Nicola non si era mai dato per vinto. In estate non aveva voluto mancare né alla sagra paesana, né alla tradizionale sfida fra «vecchie glorie» del torneo di Flavon.
Una grande passione era proprio quella per il pallone, che lo ha reso un volto noto nel panorama sportivo trentino e che ha fatto nascere numerosissime amicizie, poi rafforzatesi nel tempo. Il suo nome resta legato soprattutto alla Bassa Anaunia, la formazione locale in cui è cresciuto e con cui ha disputato molti campionati a fianco del fratello Luca. «Era difficile non volergli bene - racconta Paolo Bertoluzza, dirigente della squadra, nonché ex compagno -. La forza che mostrava in partita nei continui duelli con i difensori, combattendo con caparbietà e senza alcun atteggiamento fuori luogo è la stessa che ho percepito nella nostra ultima telefonata. Lo spirito di chi non si vuole arrendere».
Lanciato giovanissimo da Flavio Berti, allora allenatore e attuale presidente del sodalizio noneso, esordì già a sedici anni. Un’avventura ricca di soddisfazioni e successi, conclusasi nel 2012, con la stessa maglia con cui aveva iniziato e alla stessa maniera: dando il suo immancabile contributo dentro e fuori dal campo. Nel mezzo anche altre esperienze calcistiche, lasciando ovunque splendidi ricordi, in particolare con i colori del Predaia, ma pure con Garibaldina e Rotaliana. Il carattere tranquillo e la simpatia, ancor prima delle formidabili doti di attaccante, gli sono valsi l’affetto di compagni, dirigenti e tifosi, che ora si sono stretti attorno ai familiari. Tutte le società hanno infatti voluto far sentire la loro vicinanza e omaggiare l’avversario di mille battaglie. Tantissimi gli attestati di stima giunti al papà Alberto, alla mamma Elda e ai fratelli Luca e Nadia, che gli sono rimasti accanto ogni momento. Lunedì alle 14 alla chiesa parrocchiale di Denno la comunità si raccoglierà per l’ultimo abbraccio.