A Passo Predaia 17 ettari di bosco torneranno ad essere pascolo
A Passo Predaia, oltre 17 ettari di bosco di recente formazione saranno ripuliti per ridare maggiore spazio alle praterie montane da fieno.
È il Comune guidato dal sindaco Paolo Forno ad aver messo a punto un progetto di ripristino dei pascoli che caratterizzavano la zona fino agli anni ’70 e che sono stati fagocitati dalla progressiva avanzata della vegetazione, favorita dal ritiro delle attività agricole e zootecniche storicamente praticate nell’area.
L’intervento previsto si colloca a monte della strada provinciale e a sud della sciovia esistente e del Ristorante Solarium Predaia, a cavallo fra i Comuni catastali contigui di Coredo II a nord, e Tres a sud, all’interno di una macroarea di 190 ettari: il taglio delle piante avverrà ai margini di aree prative esistenti.
L’operazione ha già ottenuto l’integrale ammissione a finanziamento per un costo previsto di 252mila euro, in base alla Legge provinciale per il governo del territorio del 2015 sul «fondo per la sistemazione paesaggistica». E ha fatto un primo passo avanti nei giorni scorsi, quando il Servizio autorizzazioni e valutazioni ambientali della Provincia ne ha escluso la assoggettabilità alla procedura di Valutazione d’impatto ambientale. Ora il progetto dovrà passare in consiglio comunale per ottenere una deroga rispetto ai Prg di Coredo e Tres (ex comuni confluiti in quello unico di Predaia), quindi dovrà essere valutato ancora in Provincia, per ottenere poi il via libera definitivo da parte della giunta provinciale.
«L’idea - spiega il sindaco - è quella di ridare al paesaggio l’aspetto che ha avuto per secoli: se si confrontano le ortofoto dagli anni ’70 in poi, si nota proprio come il bosco abbia ripreso piede, cambiando la conformazione dei luoghi».
La ricostruzione di un paesaggio che alterni spazi aperti ad altri chiusi non sarà però un’operazione solo estetica, dato che l’obiettivo dell’amministrazione - che ha incontrato l’accordo dei proprietari dei terreni, ossia frazioni e privati - è quello di recuperare anche l’attività di sfalcio annuale, a vantaggio delle aziende zootecniche locali, che troveranno quindi sul posto il fieno di cui hanno bisogno.
«Le nuove superfici a prato ricavate - spiega infatti lo studio preliminare ambientale - potranno garantire l’economicità di una azienda zootecnica di medie dimensioni (circa 50-60 capi, fra adulti e giovani) o in alternativa permettere di abbassare il rapporto Uba/ha (unità bestiame adulto per ettaro, ndr) delle aziende già operanti in zona, a tutto vantaggio della loro sostenibilità economica ed ambientale». Il progetto, inoltre, pur se autonomo si pone in continuità con quello avviato dall’Azienda San Romedio della famiglia Rizzardi e oggetto di un Piano attuativo, approvato il 27 ottobre dalla giunta provinciale, che interessa circa 22 ettari nella stessa zona.
Passo Predaia, in futuro, non sarà solo un’area montana dedicata allo sci, insomma, ma tornerà a essere una zona dall’economia diversificata.