Un'intera valle in lacrime per l'addio a Denis Magnani
Una folla immensa e costernata dal dolore ha reso l’ultimo omaggio ieri pomeriggio a Denis Magnani, giovane agricoltore di 34 anni compito da un fulmine lunedì scorso mentre si trovava nel capanno della sua azienda agricola nelle campagne di Dardine. Un’altra vita tragicamente e prematuramente interrotta a causa della terribile ondata di maltempo che ha duramente colpito il Trentino: il ragazzo è spirato venerdì all’ospedale Santa Chiara di Trento dopo aver lottato tra la vita e la morte, lasciando nel più profondo sconforto la moglie Elisa, due bimbi piccoli, papà Lionello, mamma Mara, il fratello minore Fabrizio, i parenti ed i numerosi amici che lo hanno tanto amato per le sue grandi doti umane.
Molto prima dell’inizio delle esequie si è formato un lungo e mesto corteo verso la chiesa parrocchiale della Natività di Maria per la benedizione della salma e per stringersi intorno ai famigliari affranti. Presenti i vari gruppi Alpini della Valle - Denis faceva parte del gruppo di Segno -, i colleghi contadini e numerose autorità tra cui il neopresidente della Provincia Maurizio Fugatti, l’onorevole Giulia Zanotelli (cugina del giovane), il sindaco di Predaia Paolo Forno con alcuni assessori e consiglieri, il presidente della Comunità di Valle Silvano Dominici, il sindaco di Sfruz Andrea Biasi, Mirko Bisesti ed Alessandro Savoi della Lega Nord ed i consiglieri provinciali di minoranza Lorenzo Ossanna e Paola Demagri. Gremitissima la chiesa, così piena che qualcuno durante la cerimonia ha avuto un mancamento, per fortuna senza conseguenze.
Ha celebrato la liturgia don Carlo Daz insieme a don Daniele Armani di Cles e ad un altro sacerdote; anche l’arcivescovo di Trento monsignor Lauro Tisi ha voluto essere idealmente vicino con un messaggio ai congiunti in questi giorni di grande sofferenza. Don Carlo nell’omelia ha parlato dei fatti della vita che lasciano senza parole, come la dipartita di Denis, che ha lasciato tutti ammutoliti e l’importanza del silenzio per riflettere e rientrare in sé stessi piuttosto che spendere parole vuote.
«Di fronte a questi tragici eventi ci si può sfogare ed arrabbiare con Dio, tuttavia Lui rimane un padre amorevole che si china su chi soffre ed infonde coraggio - ha affermato il parroco -. Nel dramma della morte non è tutto finito, perché il bene compiuto in vita resta».
E Denis in vita è stato un esempio per tutti, un marito, un padre, un figlio, un fratello ed un amico modello, un grande lavoratore con la sua enorme generosità, la sua simpatia ed il suo spirito positivo, sempre allegro e con la battuta pronta. La sua assenza peserà come un macigno nella sua comunità, per la sua presenza costante il suo impegno al servizio del prossimo. Commoventi e toccanti i ricordi letti alla fine del rito funebre così come la Preghiera dell’Alpino. Una penna nera del gruppo di Segno ha elogiato Denis per il suo altruismo nel sostenere un amico che qualche anno fa aveva rischiato la vita.
Il fratello Fabrizio pur tra le lacrime ha trovato la forza di dedicargli un pensiero, un momento che ha spezzato il cuore all’assemblea. «Tu sei l’esempio di quanto il destino possa essere crudele caro Denis - ha detto Fabrizio con la voce rotta. - Saremo per sempre orgogliosi dell’uomo che sei diventato ed il tuo amore non ci lascerà mai». Il fratello ha poi ringraziato per l’affetto ed il sostegno i compaesani nonché i soccorritori, i Vigili del Fuoco e l’Unità di Terapia Intensiva del nosocomio di Trento.
«Quello che hai creato con il tuo amore è qualcosa di inestimabile: una splendida famiglia e un’amicizia con la A maiuscola, quella vera che non ti volta mai le spalle - ha letto una ragazza a nome della compagnia di amici -. Ti promettiamo che ci prenderemo cura di Elisa e dei tuoi piccoli, così come tu hai fatto con noi. Ora guardaci da lassù e guida il tuo trattore verde tra le nuvole, hai seminato tanto in vita e ora noi raccogliamo i tuoi frutti.». Al termine del rito funebre, il feretro è stato portato a spalla dagli Alpini verso il camposanto, seguito da una moltitudine di persone.