Famiglia Cooperativa della Val di Non avanzo di amministrazione record
Ormai non è una novità per la Famiglia Cooperativa della Val di Non. Bilancio positivo, avanzo di amministrazione record, ristorno ai soci, aumento dei dipendenti a tempo indeterminato, nuovi progetti. «Un bilancio molto soddisfacente», ha commentato il presidente Tullio Francisci introducendo l’incontro di presentazione. «Con un aumento del 9,56% del fatturato, che al lordo dell’Iva ammonta a 23 milioni e mezzo di euro (al netto dell’Iva il 30 settembre 2017 era di 19,56 milioni, in pari data 2018 di 21,43, ndr), tutti i parametri sono in positivo, l’utile netto ammonta a 270 mila euro». Un utile che sarebbe stato di 400 mila se il cda non avesse deciso di riproporre il ristorno ai soci, dopo due anni di assenza: 70 mila euro in buoni d’acquisto proporzionali a quanto speso, e 15 mila per beneficenza.
«Va sottolineato che quest’anno non figura alcun contributo provinciale, per via del de minimis», sottolinea il direttore Maurizio Ianes, al quale porge un complimento il caposindaco Giuseppe Abram: «Il primo artefice del successo è lui. Chiaramente è anche dovuto ai consiglieri di amministrazione ed ai dipendenti, ma un riconoscimento a chi dirige le operazioni con grande capacità credo sia doveroso».
Convinti anche i dipendenti, che l’altra sera hanno partecipato alla cena sociale, svoltasi a Dimaro dove la Famiglia ha un punto vendita. «Una scelta per solidarietà con il paese solandro», viene affermato, sottolineando che il 10% degli incassi di dicembre di quel punto vendita saranno destinati ad aiutare quanti colpiti dai danni causati dalle torrenziali piogge di fine ottobre. Tornando ai dipendenti, nel corso della presentazione dei numeri sono sbottati in un applauso a scena aperta, una standing ovation per il cda, quando è stato annunciato che il loro premio di produzione, dato l’esito estremamente positivo, quest’anno è più o meno raddoppiato. Sempre a proposito di dipendenti, nei 27 punti vendita (di cui 3 Eurospin) ne operano 89. «Quasi tutti a tempo indeterminato», evidenzia il presidente. A settembre sono passati ad un contratto a tempo indeterminato in 10; a tempo determinato ne rimangono un paio. Tra l’altro, quindici di loro sono stati promossi al livello superiore. «Importante è anche la destinazione di parte dell’utile a beneficenza», interviene Oliviero Ziller, vicepresidente come Renato Leonardi. «La prima volta che una somma dell’utile viene destinata a tale scopo».
A «tirare», oltre ai normali negozi (ricordiamo che la Famiglia Cooperativa Val di Non lavora con Conad-Dao e non manca in assemblea un ringraziamento al presidente di Dao, Ivan Odorizzi), sono soprattutto i tre Eurospin operanti: quello di Cles che si conferma appieno nei risultati delgi scorsi anni, quello di Sarnonico che quest’anno a livello vendite è decollato, e quello di Malè, aperto nel corso dell’anno, che «ha raggiunto il budget prefissato». Novità d’annata è il riconoscimento di alcuni «Sieg», ovvero Servizi di interesse economico generale, in centri dove il punto vendita della cooperativa è il solo negozio esistente. «Anche grazie al parere positivo ed all’impegno di vari sindaci», commenta il direttore. Per intenderci, si tratta di negozi che forniscono servizi aggiuntivi, tra cui la consegna della spesa a domicilio, la rivendita di giornali e altro.
Il bilancio sarà presentato all’assemblea a febbraio; momento in cui Tullio Francisci, presidente da un anno ma nel cda da 44 anni (prima della coop di Romeno, poi della Val di Non), rassegnerà le dimissioni, passando ad altri, come annunciato fin dal momento della sua elezione, il testimone.