Per il rinnovo varietale Melinda punta sul "fascino" di Morgana
In ogni azienda i nuovi prodotti sono vitali per garantire sviluppo del fatturato e redditività e chi vi rinuncia è destinato a soffrire nel medio termine dato che i competitor non si fermano e i clienti e i consumatori sono affamati di novità. Un esempio di quanto le novità possano ingolosire e aprire nuovi mercati è Morgana, nome varietale della cultivar Kizuri, una delle new entry Club per cui il Consorzio Melinda ha recentemente acquisito i diritti di produzione e commercializzazione esclusiva per l’Italia, successivamente ampliata a tutta l’Europa (fatta eccezione per i Paesi degli altri tre esclusivisti, ossia Germania, Belgio e Olanda).
Presentata ufficialmente a ottobre nel corso della fiera Fruit Attraction a Madrid, questa nuova varietà ha destato la curiosità di clienti e catene di distribuzione in tutta Europa. Le sue caratteristiche organolettiche si distinguono per una succosità molto elevata, accompagnata da un gusto fresco e rotondo e una polpa croccante.
I primi approcci sul mercato sono davvero incoraggianti. Basti pensare che uno dei partner, il tedesco Krings, è già entrato nel secondo anno di commercializzazione di Morgana con risultati eccellenti. In seguito a un accordo con la catena Rewe, una delle più importanti in terra tedesca, Krings è riuscito a ottenere prezzi di vendita addirittura superiori a quelli di Pink Lady, mela che oggi è il riferimento per il premium price.
«Le varietà Club immesse sul mercato fino ad oggi e che arriveranno in futuro sono sicuramente molte – afferma Paolo Gerevini direttore generale di Melinda - E’ quindi fondamentale riuscire a differenziarsi, offrendo un prodotto con caratteristiche effettivamente distintive, veicolate da un “abito” che si faccia ricordare e comunichi efficacemente le unicità del prodotto promosso. Ed è altrettanto importante lavorare in modo determinato in Italia e all’estero per trovare i clienti e canali più adatti in modo che gli investimenti dei nostri soci vengano ripagati. Morgana è la riprova di tutto questo. Sono convinto che con le ultime acquisizioni di varietà Club il nostro Consorzio si sia mosso nella direzione giusta – prosegue Gerevini -. Abbiamo selezionato varietà innovative, che hanno effettivamente quel qualcosa in più rispetto sia alle varietà tradizionali sia rispetto ad alcune Club della concorrenza. Altre varietà scelte sono delle resistenti che ben si adattano alla coltivazione nelle zone sensibili o per il bio. Tutto questo ci permetterà di valorizzare al meglio le produzioni dei nostri soci, offrendo loro un’ampia gamma di possibilità, da scegliere in base alle caratteristiche del singolo appezzamento».
I segnali da parte del mercato sono quindi molto chiari e ora il Consorzio attende la risposta da parte della base sociale, che ha già dimostrato un buon interesse e che in futuro sarà sempre più incoraggiata a intraprendere un percorso di rinnovo varietale, che possa rendere Melinda sempre più competitiva sul mercato locale e mondiale.
Morgana in tutta Europa è un appellativo carico di simbologia e, oltre a ricordare leggende di arturiana memoria, fa anche riferimento al fenomeno provocato dalla Fata Morgana, un’illusione ottica che fa credere ai viandanti assetati di vedere oasi nel deserto.
In Europa i partner che partecipano a questo progetto sono quattro: Melinda, BFV in Belgio, Maargraaten in Olanda e Krings in Germania. Negli stati esteri gli impianti di Morgana stanno crescendo molto velocemente, con l’obiettivo di raggiungere a livello di Club oltre 1 milione di piante entro il 2022. In Italia la commercializzazione vera e propria deve ancora cominciare, in attesa di raggiungere dei quantitativi sufficienti per potersi presentare sul mercato e servire in maniera continuativa i clienti che verranno selezionati.
In Italia si consumano otto milioni di quintali di mele - dicono i vertici d Melinda - la metà circa di queste sono Golden dove Melinda vanta già una quota di mercato superiore al 50% ben difficilmente aumentabile. «Una moderata diminuzione della Golden, limitando le produzioni di qualità inferiore, porterà nel medio e lungo periodo ad una migliore e più stabile remunerazione».