Piano strategico Val di Non, l'Apt: "Grave che i comuni gioiscano nell'aver bloccato fondi"
L’ Apt Val di Non, per voce del presidente Lorenzo Paoli, interviene a commento della vicenda Fondo Strategico Territoriale della Val di Non, dopo la notizia che il ricorso al Tar dei comuni di Cavareno, Romeno, Ronzone e Ruffrè è stato parzialmente accolto e rischia di bloccare l’intero budget di oltre 15 milioni di euro destinati ad opere strategiche per lo sviluppo turistico della valle. “In questi giorni -afferma Paoli- sto ricevendo tantissimi messaggi e telefonate dai nostri associati: operatori turistici di ogni comparto, dagli albergatori alle agenzie, dai sindaci alle realtà associative, stanno manifestando il loro sconcerto per quanto sta accadendo. L’operazione intrapresa dalle amministrazioni di Cavareno, Romeno, Ronzone e Ruffrè potrebbe davvero bloccare importanti opere pubbliche che noi riteniamo fondamentali per il rilancio turistico della valle. Parliamo di piste ciclabili, di valorizzazione del lago di S. Giustina, di percorsi culturali, di acquaticità per famiglie, e altre importanti opere. Anche solo il rallentamento, per non parlare dell’eventuale blocco, dell’iter per la realizzazione di queste opere rappresenta un danno concreto per tutto il settore. Abbiamo visto i 4 sindaci sorridenti festeggiare l’accoglimento del loro ricorso, ma c’è poco da stare allegri quando una determinata azione ricade negativamente su chi di turismo ci vive, come i nostri operatori”. Sulla questione interviene anche Nicola Sicher, titolare del Pineta Nature Resort di Tavon e consigliere Apt eletto in rappresentanza del comparto degli albergatori: “Pur comprendendo che all’interno delle amministrazioni comunali possano esserci visioni differenti rispetto a quali opere realizzare, non trovo giusto che questo si ripercuota negativamente su tutti i progetti già pianificati. In questi giorni mi sono confrontato con molti miei colleghi e la posizione unanime è che questa problematica rappresenta un grave danno per la Val di Non. Queste opere erano frutto di una serie di incontri tecnici, confronti con le amministrazioni, investimenti, e avevano tracciato delle linee programmatiche che ora rischiano di essere fermate”. Stessa posizione anche per quanto riguarda le amministrazioni comunali, per voce del consigliere Apt Paolo Forno, sindaco di Predaia: “Dispiace davvero che questa azione abbia delle ripercussioni negative su tutte le opere del Fondo. Se penso a quante riunioni, progetti, incontri abbiamo fatto sul tema dello sviluppo de Le Plaze di S. Giustina non posso che esprimere profondo rammarico per il rischio di vedere tutto vanificato. E questo naturalmente vale per tutte le opere sovracomunali sulle quali la maggioranza dei comuni della valle aveva trovato condivisione, ritenendo di investire somme importanti nel turismo, un settore che in Val di Non ha estremo bisogno di sostegno e valorizzazione.