I guai della sanità trentina: in Val di Sole 11 mila posti letto turistici, ma non parte il servizio medico, Segnana latitante
Lo scorso anno quattro ambulatori e servizio sette giorni su sette, quest’anno zero. L’allarme dei sindaci, ed è così anche nel resto del Trentino: «L’assessora ha detto che ci dava i dati, non l’abbiamo più sentita»
MALE’. La stagione invernale è partita. Nei comprensori della Val di Sole si scia regolarmente sulle piste imbiancate. Eppure c'è una situazione che preoccupa particolarmente i comuni turistici. Non è ancora attivo, e chissà se e quando lo sarà, il servizio medico per turisti.
A lanciare l'allarme è Giacomo Redolfi, sindaco di Mezzana, il Comune che, con le stazioni di Marilleva 1400 e Marilleva 900 e circa 11.000 posti letto, ospita una quota importante della ricettività turistica della Valle di Sole. Rappresentante delle amministrazioni solandre in Consiglio delle autonomie, il primo cittadino di Mezzana si dice molto preoccupato per la carenza in un servizio imprescindibile a tutela della salute degli ospiti che frequentano le località di montagna.
«Ci troveremo, soprattutto nel periodo di Natale, con una popolazione notevolmente aumentata e a non poter garantire un presidio medico - commenta Redolfi -. Ad oggi l'Azienda provinciale per i servizi sanitari non sa dirci quando il servizio potrà essere attivato. Forse a gennaio, ma non abbiamo ancora certezze. Purtroppo, non si tratta solo di un problema della Val di Sole, ma è una situazione generalizzata un po' in tutto il Trentino».
La mancanza di medici si scontra con l'emergenza che sta vivendo la sanità a causa della pandemia da Covid-19 e con le difficoltà riscontrate dall'Azienda sanitaria a reperire nuovo personale medico da impiegare in questo servizio. I bandi sono andati deserti e qualora si trovi del personale medico, esso viene dirottato in settori di primaria necessità.
Il sindaco, a nome dei Comuni turistici trentini, ha sollevato la questione anche in Consiglio delle autonomie e ha chiesto chiarimenti all'assessora provinciale alla Salute Stefania Segnana. «Ci ha garantito che avrebbe fornito dei dati che però oggi stiamo ancora aspettando» aggiunge Redolfi. In epoca pre pandemica, la val di Sole poteva contare su quattro presidi del servizio medico per turisti (uno a Mezzana, uno al Passo del Tonale e uno a Dimaro per la zona di Folgarida e un altro medico che copriva il resto della valle) che dall'inizio stagione, con l'apertura degli impianti di risalita, alla fine garantivano una presenza sette giorni su sette in orario di ambulatorio.
«Oggi, siamo completamente scoperti - continua Redolfi -. Ci aspettiamo un afflusso turistico consistente e temiamo che la mancanza di questo servizio vada a gravare sull'organizzazione sanitaria già in affanno per colpa del Covid. Non trovando il servizio e potendo contare solo in parte sull'unico presidio di guardia medica a Pellizzano e solo nelle ore notturne, le persone che avranno bisogno di una visita medica si dovranno rivolgere al pronto soccorso già oberato di lavoro. Non mi preoccupano, infatti, gli interventi legati alla traumatologia vista la presenza sul territorio di un servizio privato. Mi preoccupano tutti quei casi che potrebbero essere gestiti in ambulatorio da un medico, come un mal di pancia o una febbre».
«In effetti siamo abbastanza preoccupati - ammette anche il sindaco di Vermiglio Michele Bertolini - In una stazione sciistica come il Tonale con una presenza turistica di 6-7.000 persone rappresenta sicuramente un elemento di criticità anche se capisco la delicatezza della situazione e che il problema derivi dal fatto che non si trovi personale medico».