Luigi «Gino» Sebastiani, morto investito a Mollaro per non aver usato il sottopasso pedonale
Il pensionato, molto conosciuto per il suo impegno nel volontariato e per i concertini di fisarmonica nelle case di riposo, ha attraversato la strada: è stato investito da un Suv sulla «bretella» del centro commerciale
MOLLARO. Luigi Sebastiani, 73 anni, è morto sabato, investito da un'auto, davanti agli occhi della moglie Maria Cristina: è un’altra vittima del tratto di strada, dove c’è un sottopasso pedonale che però spesso non viene usato.
Una tragedia della strada che ha lasciato senza parole la comunità di Predaia e non solo, perché la vittima - che tutti conoscevano come Gino - era una persona molto conosciuta. Una persona che negli anni, con il suo impegno nel sociale, per la comunità, si era fatto stimare e apprezzare. Una vita spezzata a Mollaro, nella zona nord del paese. Sotto shock l'automobilista alla guida del fuoristrada che è stato il primo a cercare di prestare soccorso e chiamare il 112.
Una corsa contro il tempo, quella dei soccorritori, che è stata purtroppo inutile: i traumi riportati nell'impatto con la Nissan si sono rilevati mortali.
Sull'esatta ricostruzione di quello che è successo, sono al lavoro i carabinieri della Compagnia di Cles, intervenuti assieme ai vigili del fuoco e ai sanitari. Dalle prime informazioni Luigi Sebastiani aveva parcheggiato la sua macchina sul lato destro - per chi arriva da Trento - della strada. Quindi avrebbe attraversato la statale 43 per raggiungere la zona del centro commerciale. L'investimento mortale non è avvenuto sulla 43 ma sulla strada che corre parallela e che porta alla rotatoria che viene utilizzata per accedere a via Conci.
Il segno della frenata lasciato sull'asfalto racconta del disperato tentativo del 40enne al volante della Nissan Terrano di evitare l'impatto. Una lunga frenata che, però, non ha salvato la vita a Luigi Sebastiani. L'impatto è stato violento e il 73enne è stato sbalzato violentemente sull'asfalto.
Che la situazione fosse da codice rosso è apparso immediatamente chiaro. La telefonata disperata alla centrale unica dell'emergenza, il 112, alle 16.40. La risposta dei soccorritori è stata immediata. È stato chiesto il decollo dell'elisoccorso mentre la zona dell'incidente veniva raggiunta anche dall'ambulanza assieme ai vigili del fuoco volontari e i carabinieri.
I sanitari si sono presi cura dell'anziano a terra incosciente mentre la zona veniva delimitata per dare la possibilità ai soccorritori di lavorare in sicurezza. Si è tentata la rianimazione ma purtroppo nulla e nessuno avrebbe potuto far tornare a battere il cuore dell'uomo. Le speranze sono venute meno quando il medico si è fermato e ha dichiarato il decesso di Luigi, Gino, Sebastiani. I carabinieri hanno raccolto sul posto le prime testimonianze, compresa quella dell'uomo, anche lui del comune di Predaia, che era alla guida del fuoristrada.
Resta da capire perché l'anziano, come emerge dai primi accertamenti, avrebbe scelto di attraversare la strada "in superficie" e di non utilizzare il sottopassaggio.
Tutto questo avveniva mentre la notizia della morte dell'uomo stava raggiungendo i tanti paesi che compongono il comune di Predaia. Sebastiani abitava a Priò, frazione che prima faceva parte del comune di Vervò e lui stesso era stato consigliere comunale negli anni passati. Come aveva fatto preso parte attiva anche del comitato dell'Asuc di Priò.
Sul luogo della tragedia anche la sindaca di Predaia, Giuliana Cova che conosceva personalmente Gino. Soprattutto per il suo impegno verso gli altri. Impegno che prendeva diverse forme e una di queste era quella della musica. Con la sua fisarmonica amava animare momenti conviviali e portava le sue canzoni e la sua allegria anche nelle case di riposo della zona.
Lascia la moglie Maria Cristina, la figlia Mara e i figli Giulio (che è presidente del consorzio di miglioramento fondiario di Priò) e Mirco. Una famiglia molto unita, straziata in questo momento dal dolore per la morte improvvisa di Gino. Una famiglia attorno alla quale si è stretta in un forte abbraccio, sin dal primo momento, l'intera comunità. La data dei funerali non è stata ancora fissata.