Catturata nella notte l'orsa che ha ucciso Andrea Papi: JJ4 è al Casteller. Fugatti: dopo il via libera del Tar sarà abbattuta
L'esemplare protagonista dell'attacco mortale del 5 aprile scorso è stato sedato e trasportato nel recinto trentino dove si trova anche M49. Nella trappola tubo anche due dei tre cuccioli (già autonomi), subito liberati. Depositati ieri tutti i documenti al Tar provinciale per chiedere l'autorizzazione all'abbattimento (immagine dell'orso di repertorio)
CONFERENZA L'annuncio di Fugatti: abbiamo preso JJ4
ESPERTI Grandi Carnivori del Cai: «Lavorare per la coesistenza con l’orso»
IANESELLI «Basta stupidaggini, più rispetto per chi vive in montagna»
TRENTO. La Provincia Autonoma di Trento ha comunicato questa mattina, martedì 18 aprile, che l’orsa JJ4, protagonista dell’aggressione mortale che ha strappato alla vita il giovane 26enne Andrea Papi il 5 aprile nei boschi del monte Peller, è stata catturata nella notte (alle ore 23 di lunedì 17 aprile) e trasportata subito al Casteller, dove si trova anche M49. Alle ore 10 il presidente Maurizio Fugatti e l'assessora di competenza Giulia Zanotelli, hanno indetto una conferenza stampa. Ieri, l’Avvocatura della Provincia ha depositato gli atti richiesti dal Tar di Trento sul caso dell’aggressione mortale ad Andrea Papi, chiedendo contestualmente la revoca del decreto con cui il Tribunale ha sospeso l’ordinanza di abbattimento dell’orsa JJ4.
«In tempi celeri rispetto alle problematiche procedurali e tecniche, il nostro Corpo forestale è riuscito a catturare JJ4 mediante trappola a tubo. Ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato alacremente in queste giornate per riuscire a catturare in maniera risolutiva il plantigrado, a dimostrazione che le nostre strutture sono in grado di adempiere a tale compito - ha spiegato Maurizio Fugatti, durante la conferenza stampa iniziata oggi, alle ore 10 - stamane ho avvisato il ministro, il presidente della Comunità della Val di Sole e il primo cittadino di Caldes. Una notizia che avremmo voluto dare a fine 2020, quando la Provincia di Trento emise due ordinanze, la prima per l'abbattimento e la seconda per la cattura di JJ4, cosa che non abbiamo potuto fare per le motivazioni oggi note a tutte».
«Ovviamente resta la tristezza e l'amarezza per quanto accaduto nel frattempo, questo non può non contare nelle emozioni dei trentini. JJ4 è al Casteller, abbiamo consegnato ieri al Tar tutta la documentazione richiesta nel decreto, vale per noi ancora l'auspicio che il Tar possa anticipare la propria decisione rispetto all'11 maggio, perché per parte nostra procederemo all'abbattimento, come da ordinanza da me firmata».
Raffaele De Col, dirigente generale del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna: «Ora possiamo dire di aver restituito serenità sull'uso del territorio. Si tratta di un'orsa pericolosa che in questi giorni, è stata aggressiva sulle trappole messe in loco. Ringrazio il Corpo Forestale, per quanto fatto in questi dieci giorni: non si trattava di catturare un orso, ma di lavorare in un'area dove vi erano altri 20 esemplari. Abbiamo attuato un lavoro selettivo, complicato e di pazienza. Considerate la presenza dei cuccioli in fase di svezzamento, che ora si allontanano dalla madre: pesano 35/40 chili ed erano in loco al momento della cattura».
«Nel tubo, che è scattato alle 23, erano presenti due dei tre cuccioli, che sono stati rilasciati. Sono autosufficienti e autonomi, hanno circa due anni. Dopo lo svezzamento le femmine tendono ad avere un nuovo accoppiamento, cosa che avrebbe reso ancora più difficoltosa la situazione. L'orsa JJ4 è stata sedata alla presenza di due veterinari e trasportata al Casteller, dove si trovava già M49 e altre due gabbie libere, una delle quali ora utilizzata da JJ4, con tutte le precauzioni per la sicurezza degli operatori. L'aggressività dell'animale è molto elevata. Gli altri orsi problematici sono localizzati in zone differenti».
«Alle ore 12 è stato convocato il Comitato sull'Ordine pubblico e la sicurezza, punteremo l'attenzione sull'orso MJ5, per il quale già parere favorevole di Ispra (tre quintali di peso, può fare anche 30 chilometri al giorno) e anche sull'esemplare M62, per il quale chiederemo ad Ispra l'abbattimento. Auspichiamo che il percorso all'interno del Comitato vada in questa direzione. Il nostro obiettivo è quello di lavorare sulla gestione dei plantigradi, il progetto deve essere ripianificato» ha detto Fugatti.
L'area dove è avvenuta la cattura si trova nelle vicinanze del torrente Meledrio, in destra Noce: due le trappole installate, la procedura adottata è stata quella di distribuire la zona di fototrappole: JJ4 ne ha distrutte alcune, come evidenziato dal dirigente provinciale De Col.
Di fronte alla domanda di un possibile spostamento e presa in carico dell'orsa JJ4 avanzata dalla Lav, il presidente Fugatti ha risposto: «Per la Lav vale sempre l'offerta dei 70 orsi: ne abbiamo altri 70 di esemplari, attendiamo proposte. Chi si preoccupa di JJ4 fa ideologia, chi vuole bene a questo progetto ci aiuti a trasferire gli altri orsi, se crede nella sua prosecuzione: ricordo che abbiamo avuto otto attacchi negli ultimi anni, il numero dei plantigradi è sovrastimato».
Se sarà autorizzato l'abbattimento, si procederà con l'eutanasia.
Nel frattempo, la Lav annuncia che domani, mercoledì 19 aprile, sarà a Trento per chiedere un incontro urgente con il presidente della provincia Maurizio Fugatti allo scopo di «organizzare il trasferimento dell’orsa nel rifugio-santuario individuato all’estero dall’associazione e vedere l’orsa al Casteller per provare a verificare le condizioni di detenzione». Nei prossimi giorni il Tribunale di Trento dovrà esprimersi sull’opposizione alla richiesta di archiviazione del procedimento penale intentato da LAV contro Fugatti.
«È tanto più evidente che ora il TAR di Trento ha tutto il tempo per decidere sulla cancellazione dell’ordinanza di uccisione nell’udienza già prevista per il prossimo 11 maggio, senza la necessità di anticiparla al 20 aprile, come richiesto da Fugatti, desideroso di uccidere l’orsa nel più breve tempo possibile» ha concluso Lav.