Le mucche collassate, sospetto avvelenamento: veterinario e carabinieri in una stalla di Brez
Già nel 2016 la stalla della famiglia Menghini era andata a fuoco: i danni erano stati ingenti, ma le mucche si erano salvate. Il proprietario si era rimboccato le maniche, insieme al figlio, ed era ripartito da zero, ricostruendo la sua porzione di edificio e proseguendo con l'attività zootecnica
BREZ. Il primo campanello d'allarme è stato il comportamento anomalo delle mucche. La certezza che fosse accaduto qualcosa di grave è arrivata quando delle cinque giovenche gravide, solo una è rimasta in piedi. Le altre quattro sono cadute a terra, collassate. È successo mercoledì 31 maggio mattina in una stalla di Brez, frazione del comune di Novella, per l'esattezza in località Traversara, dove si trova l'azienda agricola di Patrick Menghini, titolare dell'attività che conduce insieme al papà Paolo.
«Il nostro è già un lavoro difficile, ma vedere soffrire così gli animali è davvero un enorme dispiacere - spiega Paolo Menghini - Attendiamo l'esito degli esami, ma il sospetto è che gli animali siano stati avvelenati». Gli allevatori hanno sporto querela e sono in corso le indagini da parte dei carabinieri. L'allarme, come detto, è scattato all'alba di mercoledì, quando padre e figlio hanno raggiunto la stalla per le mansioni quotidiane. Hanno una settantina di mucche, ma le cinque manze gravide si trovano in un box esterno.
«Sono animali di 6-7 quintali, in procinto di partorire - prosegue - Mio figlio ha notato subito che si comportavano in modo strano ed erano molto nervose. All'improvviso, una dietro l'altra - in quattro - sono cadute a terra».
Difficile pensare che si trattasse di un fatto accidentale. «Quando ne ho vista una accasciarsi, ho pensato ad un ictus, ma poi altre tre sono crollate alle stesso modo». A quel punto è stato chiamato immediatamente il veterinario, ma sono stati allertati anche i carabinieri (sono arrivati i militari di Revò, inviati dalla centrale del numero unico di emergenza sul posto).
«Il veterinario aziendale, arrivato tempestivamente, ha avviato subito le cure necessarie per salvarle e sono stati fatti dei prelievi. Proprio la tempestività del trattamento fatto sembra avere evitato il peggio», spiega. Tutto, come detto, lascia pensare che le mucche siano state avvelenate, anche se la conferma ufficiale si avrà solo quando sarà disponibile l'esito delle analisi. Un passaggio necessario, spiega l'allevatore, per individuare con esattezza anche la molecola che sarebbe stata utilizzata.
«Noi stiamo attendendo l'esito degli esami, ma se l'avvelenamento sarà confermato si tratterebbe di un fatto gravissimo. Un conto è fare danni o dispetti, cosa comunque grave (in passato è successo ndr), ma come si fa a prendersela con gli animali?».
Menghini allarga le braccia sconsolato, anche perché già nel 2016 la stalla di cui era proprietario insieme al fratello era andata a fuoco: i danni erano stati ingenti, ma le mucche si erano salvate. L'allevatore si era rimboccato le maniche, insieme al figlio ed era ripartito da zero, ricostruendo la sua porzione di edificio e proseguendo con l'attività zootecnica.
«Facciamo questo lavoro con grande passione - conclude - L'idea che i nostri animali soffrano così e che possa esserci la mano di qualcuno, di qualche incosciente, mi avvilisce». Altro, per ora, non vuole aggiungere.Padre e figlio attendono l'esito delle indagini dei carabinieri.