Un secolo di mele per guardare al futuro. I frutticoltori di Rallo celebrano la loro storia
Un secolo di mele per guardare al futuro, frutticoltori di Rallo celebrano la loro storia. Nello spazio di tre decenni la produzione dei frutticoltori di Rallo è praticamente raddoppiata, passando dalle 6.600 tonnellate del 1993 alle 13.900 dell’annata 2020-21
CLES. Oltre cento anni di storia, un secolo e tre anni di impegno e di fatica, dieci decenni di lavoro saldamente ancorato alla terra e retto da solide e profonde radici. Talmente profonde, insomma, da riportare la memoria a un’epoca ancora più antica, quella della modernizzazione agricola che investì la Val di Non a metà del XIX secolo aprendo la strada a un’avventura che prosegue tuttora. C’è questo e molto altro nella pubblicazione lanciata in questi giorni dall’UFR, l’Unione Frutticoltori Rallo, una delle sedici cooperative associate al Consorzio Melinda. Un’iniziativa editoriale destinata ai soci e pensata per celebrare i valori di un sodalizio fortemente legato alla tradizione ma sempre propenso a guardare al futuro.
Alla pubblicazione, realizzata in collaborazione con il giornalista Alberto Mosca, si affianca l’evento in programma sabato 24 giugno, quando i soci si ritroveranno a Rallo nel pomeriggio per un programma di visite nelle aree della filiera produttiva. A seguire, dopo i saluti delle autorità, gli ospiti potranno assistere alle testimonianze dei soci anziani e dei più giovani, in un connubio ideale tra la storia e l’avvenire della prima cooperativa frutticola della valle.
“Purtroppo la pandemia ci ha impedito di festeggiare il centenario vero e proprio nel tempo canonico, con questa pubblicazione vogliamo ora omaggiare una ricorrenza che ci emoziona e ci dà gioia”, spiega il presidente di UFR, Michele Odorizzi. “Questo secolo abbondante di storia è costruito sull’impegno di uomini e donne che, anche nel tempo delle difficoltà, non hanno mai rinunciato a investire, a innovare e a credere nel progresso economico e sociale. Il loro esempio alimenta ancora oggi la nostra ambizione a proseguire nella direzione di uno sviluppo sempre più sostenibile”.
La grande svolta per la moderna frutticoltura della Val di Non può essere fatta risalire al 1852 con la costituzione del "Consorzio acquario" tra i comuni di Tassullo, Tuenno, Nanno e Cles. L’accordo avrebbe portato alla costruzione di un nuovo acquedotto e dei canali per l'irrigazione che conducevano ai terreni l'acqua dai laghetti di Tovel.
A metà degli anni Trenta del Novecento, la superficie di territorio irrigato raggiungeva all’incirca i 600 ettari. All’inizio del decennio precedente, l’11 aprile 1920, i soci fondatori avevano approvato lo statuto della nascente Unione dei Frutticoltori di Rallo. Molti anni più tardi, nell’ottobre del 1989, UFR deliberava l’adesione all’associazione marchio “Melinda Val di Non”, con l’obiettivo di promuovere e tutelare la qualità delle mele del territorio.
Con 137 membri e oltre 170 ettari coltivati, UFR è oggi una realtà consolidata che contribuisce in modo significativo alla produzione complessiva del Consorzio. Nello spazio di tre decenni la produzione dei frutticoltori di Rallo è praticamente raddoppiata, passando dalle 6.600 tonnellate del 1993 alle 13.900 dell’annata 2020-21.