I carabinieri del Noe sequestrano la discarica a Stavel di Vermiglio: indagati i quattro sindaci che dal 2003 hanno consentito l’attività
L’indagine della Procura era partita nel 2021, con un primo sequestro di una parte dei materiali: l’inchiesta ha portato alla luce difformità nelle autorizzazioni, primi cittadini nei guai: ci sono anche il consigliere provinciale Carlo Daldoss e l'ex consigliere Denis Bertolini
VERMIGLIO. I Carabinieri del N.O.E. (Nuclao Operativo Ecologico) di Trento hanno proceduto al sequestro preventivo della discarica comunale di materiali inerti Stavel di Vermiglio, in esecuzione del decreto emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trento su richiesta della locale Procura della Repubblica che coordina l’inchiesta.
Le indagini, avviate alla fine del 2021 a seguito dell’accertamento della mancata adozione delle procedure di verifica/controllo dei rifiuti in ingresso nella discarica da parte del gestore, con il sequestro di una prima porzione della discarica, venivano indirizzate a verificare il rispetto delle procedure tecnico/amministrative attraverso le quali nel 2003 era stata aperta la discarica.
Dagli ulteriori accertamenti condotti dai militari dell’Arma emergeva che l’intera discarica era stata realizzata in difformità a quanto previsto dalle norme di settore, sia nella fase di realizzazione, che in quella di coltivazione e chiusura.
Sulla scorta di tali circostanze la Procura della Repubblica di Trento oltre a chiedere al G.I.P. il sequestro del sito, ha iscritto nel Registro degli indagati i quattro Sindaci che dal 2003 ad oggi hanno consentito l’apertura e quindi la gestione abusiva del sito, ed il Responsabile tecnico della discarica.
Si tratta di Carlo Daldoss - nel frattempo eletto per Fratelli d'Italia in Consiglio provinciale - e poi Denis Bertolini, già consigliere provinciale - per due legislature ed ex segretario della Lega prima di fondare Valli Unite - oltre a Anna Panizza e Michele Bertolini
Gli indagati, destinatari della misura cautelare reale, sono allo stato solamente indiziati di reato e la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.