Tabacchi / Blitz

Contrabbando di sigarette, ma elettroniche: nei guai un uomo della val di Non, quasi un milione di multa

La Guardia di Finanza indaga su un vorticoso giro di vendite online: la «centrale» era a casa di un anaune, con 17 quintali di liquidi ed attrezzature

CLES. Una vera e propria attività illecita e abusiva ben organizzata per lo smercio di sigarette elettroniche, 539 quelle sequestrate, e prodotti legati ad esse, venduti anche via social, che arrivavano sia in provincia che nelle regioni limitrofe. Questo quanto emerso dalle indagini condotte dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Cles che hanno fatto scattare una denuncia nei confronti di un trentino, residente in Val di Non, per contrabbando e vendita non autorizzata di prodotti accessori ai tabacchi da fumo.

Il conto presentato dai militari però è stato salatissimo, con una multa pari a 861 mila euro.

L'inchiesta era partita circa quattro mesi fa, dopo aver appreso le prime informazioni direttamente sul territorio. Elementi che i finanzieri hanno immediatamente approfondito, riuscendo in prima battuta a raggiungere qualche cliente, per poi arrivare all'abitazione della persona coinvolta. Sono stati proprio i primi indizi, raccolti attraverso la consultazione delle banche dati in uso nonché da fonti aperte, che avevano infatti insospettito i finanzieri riguardo l'esistenza di una vera e propria attività commerciale abusiva e illecita, che avveniva sia mediante vendita diretta che tramite canali social.

Su questa base è scattata quindi la perquisizione in casa (e il successivo sequestro di tutta la merce), dove sono state rinvenute 539 sigarette elettroniche di tipo "E CIG" - sprovviste di etichetta in lingua italiana e del marchio CE - e centinaia di flaconcini contenenti sostanze da fumo autoprodotte.

Secondo le successive verifiche inoltre, la maggior parte delle sigarette presentavano un valore di nicotina superiore al massimo previsto e consentito dalle norme europee, quindi, potenzialmente nocive per la salute dei consumatori. Sempre nel corso dell'operazione, le Fiamme Gialle hanno trovato una macchina etichettatrice, dosatori, biglietti da visita pubblicitari, basi aromatiche e agenti chimici necessari all'autoproduzione, insieme a tutto l'occorrente per la spedizione degli ordini ricevuti online.

I contorni della vicenda sono diventati sempre più chiari anche tramite l'analisi della documentazione acquisita che ha permesso una completa ricostruzione del giro d'affari illecito.

In totale il prodotto da fumo trovato, compresi anche i liquidi convertiti in chilogrammi, è stato quantificato in una quantità pari a 1,7 quintali. Conclusi gli accertamenti, oltre alle violazioni di carattere penale segnalate alla procura di Trento, nei confronti del responsabile, è stata emessa una sanzione accessoria pari appunto a circa 861mila euro, considerate le imposte indirette e di consumo evase.

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